Post n°31 pubblicato il 18 Maggio 2009 da ciaodaf3
Come abbiamo detto nel post precedente, la capsula Orion possiederà un'atmosfera interna diversa da quella utilizzata fin ora dagli americani e che facilitava molto la fuoriuscita degli astronauti.
Per la nuova navetta si è deciso di utilizzare lo stesso tipo di atmosfera presente sulle navette russe, il che presuppone l'esistenza di un compartimento di adattamento e decompressione che difatti è sempre stato presente sulle capsule sovietiche e russe (nella Voskhod dalla quale partì la prima passeggiata spaziale era un tubo che fuoriusciva dalla navetta di cui ancora si ignorano molti particolari tecnici, nelle successive Soyuz è uno scompartimentoall'interno del modulo anteriore a quello di comando).
Ecco però sorgere un altro problema: poichè lo spazio all'interno della Orion non è molto grande, questo scompartimento potrà essere montato solo in missioni previste in partenza per una passeggiata spaziele. In questi casi lo spazio occupato da alcuni astronauti sarà utilizzato per alloggiare la camera di decompressione.
Al contrario, quando la capsula effettuerà una missione con l'equipaggio completo non consentirà la fuoriuscita dalla navetta.
Questo implica ovviamente una pianificazione molto rigida e poco flessibile delle missioni. Infatti se per un qualunque motivo, con l'equipaggio completo, si decidesse di uscire dalla navetta, la cosa sarebbe impossibile.
La NASA sta cercando di risolvere questo problema ed un altro ad esso collegato: il peso di questa camenra di adattamento. Sembra in fatti che quella allo studio sia troppo pesante.
Si sta comunque studiando anche una nuova tuta spaziale, più leggera, comoda e meno ingombrante di quelle attuali.
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