Post n°183 pubblicato il 06 Agosto 2008 da francesco1375
Oggi voglio ricordare il grande scrittore, drammaturgo e storico russo Aleksander Solzhenitsyn venuto a mancare lo scorso 3 Agosto all’età di 89 anni.
Fece conoscere al mondo l’orrore dei gulag staliniani, vero e proprio sistema di città lagehr, nelle quali milioni di persone venivano private della libertà e della dignità umana. Accusati di reati non commessi, di dissidenza politica, o delle più fantasiose accuse infamanti, milioni di persone venivano internate dopo processi farsa (ma in taluni casi il capo di accusa restava ignoto all’imputato).
Si arrivò ad un punto in cui l’intero stato sovietico fondava la propria economia sulla riduzione in schiavitù delle persone, venivano così fissate quote di internati da inviare ai gulag e chiunque poteva finirci senza alcun motivo, sulla base di accuse palesemente inventate.
Solo alla Morte di Stalin, con il processo di destalinizzazione avviato da Khrushchev, la situazione migliorò lentamente e migliaia di persone poterono riabbracciare i loro cari.
Con i suoi lavori “Un giorno nella vita di Ivan Denisovic”, romanzo scritto nel 1962, “Il primo cerchio” (1968) e “Arcipelago Gulag” (1973) fece conoscere questa realtà e per questo, (dopo aver ricevuto il Nobel per la letteratura nel 1970) fu privato della cittadinanza ed espulso dall’Unione Sovietica nel 1974. Era infatti ormai troppo famoso per essere arrestato.
Tornò in Russia solo nel 1994.
Malato da tempo, continuava ad occuparsi delle sue opere, un'edizione completa delle quali è uscita in Russia proprio nei mesi scorsi.
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