sabato 25 dicembre 2010

Maternità per le lavoratrici autonome, serve più aiuto e tutela.

Maternità per le lavoratrici autonome, serve più aiuto e tutela.

Post n°409 pubblicato il 14 Settembre 2010 da francesco1375

Secondo me, l'attuale sistema di aiuto alla maternità è fortemente carente.
Tra le tante cose segnaliamo la carenza di asili nido e scuole materne.
In linea generale i problemi sono molti e coinvolgono tutte le lavoratrici italiane, sia dipendenti che autonome.
Per non parlare delle donne disoccupate.
Vorrei però parlare, in questo post,  delle lavoratrici autonome e delle piccole imprenditrici.
Costoro sono poste davanti ad una scelta che nel caso di piccole e piccolissime imprese assume connotati molto gravi.
Infatti, l'aiuto alla maternità per le piccole imprenditrici (circa 2000 euro in totale,  versati solo numerosi mesi dopo il parto. Peraltro soldi versati dalla lavoratrice stessa con i contributi previdenziali. Nessun altro beneficio), pone la donna davanti alla scelta o di chiudere la ditta (fallire) o di recarsi al lavoro fino al termine della gravidanza. Nel primo caso la madre, specie se single o, come oggi capita purtroppo spesso, con compagno disoccupato, si troverà senza alcun sostentamento per sopravvivere. Nel secondo caso, sarà portata ad ignorare eventuali condizioni di salute o di sicurezza mettendo a rischio la salute propria e quella del nascituro.
In ogni caso, anche nei casi di aziende e situazioni più floride, la donna imprenditrice risulta pesantemente discriminata rispetto ad un uomo che gestisce lo stesso tipo di impresa.
Guardate, questa cosa a me non riguarda personalmente. Ma la vivo come una cosa importante perchè è un problema che si è aggravato a seguito della crisi economica.
Molti piccoli imprenditori vivono oggi sotto la soglia di povertà, io li conosco e li vedo ogni giorno e so che non possono permettersi di mettere da parte un centesimo.
Bisognerebbe che, in qualche modo, si trovasse una soluzione per migliorare questa situazione.
Del resto ciò andrebbe nella direzione auspicata dall' Unione Europea che in verità sta facendo qualcosa in concreto.
Per questo vi fornisco il link della nuova direttiva della Comunità Europea, uscita tra Luglio e Agosto e per questo forse passata quasi inosservata nel panorama italiano :
Lavoro autonomo: riforme su maternità e pensioni (da www.europarlamento24.eu)e l'articolo di http://www.professioni-imprese24.ilsole24ore.com
che contiene anche il collegamento diretto al testo della normativa.
Penso che una cosa minima da fare, potrebbe essere il versamento di questi 2000 euro circa, per metà prima dell'ultimo mese di gravidanza, e per metà subito dopo, e non alcuni mesi dopo la nascita.
In questo modo la madre potrebbe assentarsi un po' prima del parto e seguire i primi giorni il figlio.
Del resto, ad attestare la gravidanza ci sarebbero i certificati medici.
Non ha senso aspettare l'arrivo del codice fiscale del bambino come avviene attualmente.
Questo non porterebbe ad un aggravio di spesa e aiuterebbe minimamente la donna.
Sperando che la situazione migliori presto, vi saluto e vi ringrazio per l'attenzione.

Vi do il link di altri siti che parlano della nuova normativa:
http://www.allapari.regione.emilia-romagna.it/news/unione-europea-parita-di-trattamento-per-le-lavoratrici-autonome
e
http://www.apiceuropa.com/wp2/?p=3108
Ricordandovi però che Il termine per il recepimento della direttiva, che abroga la 86/613/CEE del Consiglio (GUUE L180, 15 luglio 2010, p. 1 ss), è il 5 agosto 2012.


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