giovedì 23 dicembre 2010

Intelligenza umana e animale, cambia la funzione cui è rivolta, non la quantità.

Post N° 203

Post n°203 pubblicato il 25 Settembre 2008 da francesco1375
Prima di prendere il mio primo cane, non avevo un grande confidenza questi animali.
Anche se certamente amavo gli animali, in un certo senso li avevo sottovalutati.
Quindi capisco perfettamente che, chi non vive a contatto con loro, non si renda conto di quanto essi siano simili a noi.
Solo essendomi trovato a vivere con questo amico a quattro zampe praticamente tutto il giorno (viene con noi anche al lavoro), ho avuto l'opportunità di capire tantissime cose sul loro modo di pensare e di comportarsi.
Questo mi porta ad affermare con una ragionevole certezza, che non sia valida la distinzione quantitativa che spesso si fa tra l'intelligenza di una specie rispetto a un'altra. Si dovrebbe parlare invece di diverso utilizzo dell'intelligenza in base al ruolo che l'evoluzione naturale ha assegnato ad una determinata specie.
Mentre una specie occupava una sua nicchia biologica, la sua intelligenza veniva impiegata a gestire al meglio la sopravvivenza in quella nicchia biologica.
Ovviamente è logico che l'uomo ha qualcosa in più, un qualcosa che lo pone al di sopra di qualunque animale. Il problema però è capire cosa e capire perchè.
Rispetto ad ogni altro animale, l'uomo ha una mente immensamente più flessibile. L'uomo sembra avere sviluppato un'intelligenza finalizzata alla sopravvivenza in tutte le condizioni ambientali.
Ed è per questo che noi, a ragione ci sentiamo diversi e al di sopra degli altri animali, perchè effettivamente siamo gli unici in grado di manipolare l'ambiente circostante (cosa che solo in piccola parte riesce anche ad altri animali). Questa capacità si è così affinata nel corso di milioni di anni, da permetterci non solo di adattarci a qualsiasi nicchia biologica, ma di modificare le nicchie biologiche a nostro piacimento.
Ecco che nessun animale potrebbe concepire di scavare un canale per portare l'acqua da un fiume ad una zona desertica per renderla fertile.
Cercherebbe semplicemente di occupare la terra fertile o di adattarsi a vivere in quella desertica.
Tuttavia non si può negare che il funzionamento in se dell'intelligenza sia identico per tutti i mammiferi.
La differenza sta invece soltanto nel modo in cui viene utilizzata.
Ed ogni specie è vincolata ad utilizzarla nel modo che la natura e l'evoluzione (per me anche la volontà del Signore) ha stabilito nel corso di migliaia e migliaia di anni.
L'uomo invece dovrebbe essere meno vincolato, essendo l'unico animale ad avere sviluppato un'intelligenza finalizzata al cambiamento e all'adattamento dinamico alle circostanze, ma anche ad una presa di coscienza unica di se stessi e del mondo che lo circonda.
Bene, forse poi lo continuo questo discorso.
Buona notte a chi passasse di qua.
Ciao, Francesco.

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