E' incredibile come le cose cambino in fretta, e questo lo sappiamo tutti.
Spesso però ci imbattiamo in oggetti che consideriamo così connaturati alla nostra esistenza, così "normali", che davvero fatichiamo a credere che la loro storia sia in realtà recentissima.
Una cosa, tra le tante, mi ha sempre lasciato perplesso e quasi incredulo. E cioè che, solo pochissimi anni fa, nessuno usasse la penna a sfera.
Quando frequentavo le elementari, ancora tutti i banchi avevano un foro in alto a destra; quello era lo spazio nel quale veniva inserito il calamaio riempito di inchiostro.
Più tardi venni a sapere che in quella scuola, fino agli anni '70 inoltrati, si scriveva con il pennino intinto nell'inchiostro.
I miei genitori, per tutta la loro giovinezza, usavano soltanto penna e calamaio. Oppure, ma si trattava di un oggetto costoso e da usarsi solo in determinate occasioni, la penna a sfera.
In realtà fino ai primi anni sessanta la penna a sfera in Italia quasi non esisteva.
Negli uffici i documenti più importanti, se manoscritti, venivano sempre vergati col pennino.
Se le prime penne a sfera comparvero negli anni '50, fino ai '60 non erano affatto diffuse. E fino agli anni '70 erano viste piuttosto male.
La scrittura della penna a sfera veniva considerata inelegante, non consentiva infatti di variare lo spessore del tratto mentre tracciavi i corsivi. Usarla era quindi considerato un indizio di non conoscenza della "buona grafia".
Chi aveva imparato l'arte della scrittura a pennino, quasi non si rassegnava all'idea della comparsa del nuovo strumento di scrittura e giudicava quasi un'eresia il suo utilizzo.
Molti insegnanti furono molto restii ad adottarla perchè, si diceva, era comunque necessario imparare a scrivere a pennino per comprendere come dovevano essere tracciati i caratteri.
Ancora oggi, imparare a scrivere con penna e calamaio, è certamente il metodo migliore per chi vuole avere una calligrafia ineccepibile.
L'uso della penna a sfera, nel lungo periodo ha modificato radicalmente la calligrafia, facendo quasi scomparire il corsivo classico in favore di un sempre più diffuso stampatello-minuscolo-corsivo che sarebbe stato quasi impossibile da tracciare col pennino o con la stilografica, mentre l'uso delle grazie nei caratteri è ormai riservato ai professionisti della buona grafia.
A tutto questo bisogna aggiungere l'avanzata travolgente, negli ultimi 10 anni, della scrittura su tastiera che forse sostituirà ben presto quasi del tutto la scrittura tracciata a mano.
In soli 40 anni siamo passati dal pennino alla bic e dalla bic alla tastiera.
Se ci pensiamo è passato davvero poco tempo e tutto è accaduto nell'arco delle nostre vite, o di quelle dei nostri genitori.
E' stato vero progresso? Io penso di si, ho provato a scrivere col pennino e dopo molti esercizi ci sono pure riuscito, ma oggettivamente è difficoltoso e ci si sporca molto. Tra le molte persone che mi hanno testimoniato l'era pre-bic, nessuno sente molto la mancanza delle macchie, della carta suga per asciugare il pennino, del calamaio ecc. Forse però un po' di nostalgia, quella si.
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