Le tragiche origini dell'era atomica: Il caso delle ragazze del radio. Tra le prime vittime dell'atomo una ragazza italiana.
Post n°429 pubblicato il 02 Aprile 2011 da francesco1375
In molti si staranno chiedendo perchè, una tecnologia così pericolosa e che presenta tanti problemi insolubili come quella nucleare, si sia tanto diffusa nel mondo. Anche a discapito di ogni ragionevole valutazione economica visti gli immensi costi di gestione delle scorie, bonifica e casi di incidenti.
In effetti a molti pare assurdo, ma una logica (per quanto contorta) c'è. L'origine dei reattori nucleari è nota e non segreta ma se ne parla ovviamente poco, anzi pochissimo.
Ripercorriamo un po' questa storia, tanto affascinante quanto tragica e un po' pazzesca.
Su questo argomento scriverò alcuni post, questo è il primo e narra di una delle prime tragedie provocate dalla radioattività, o meglio dall'avidità umana.
La radioattività fu studiata a partire dalla fine dell'800, ed il suo studio ebbe un'accelerazione fondamentale col lavoro dei coniugi Marie e Pierre Curie. Grazie al loro lavoro, già nei primi anni del '900 la radioattività divenne di utilità pratica.
Fu con la prima guerra mondiale (1914-1918) che divennero eveidenti le sue potenzialità.
Ma le prime applicazioni non erano belliche, si iniziarono invece a fare le prime radiografie, in quantità numerosissima, ai soldati feriti sul fronte. Quindi il primo utilizzo fu sanitario e utilissimo.
Ma subito la stupidità umana prese il sopravvento.
Proprio grazie alle radiografie e ai primi studi, ci si rese conto immediatamente che i materiali radianti andavano usati con molta cautela, essendo anche molto dannosi alla salute.
Eppure ciò non impedì di usare il radio per produrre in enorme quantità orologi fosforescenti, sempre per i militari.
Ovviamente questi orologi, che spopolarono per tutti gli anni 20 e trenta, erano altamente cancerogeni.
In questo ambito di utilizzo si ebbe il primo grave "incidente" nucleare industriale: Una ditta americana, la U.S. Radium Corporation, nel New Jersey, produceva vernice al radio e la spalmava su orologi e quadranti per renderli luminosi.
A dipingere i quadranti con i pigmenti a base di radio, erano preposte delle donne.
Costoro non furono minimamente avvertite del pericolo che correvano con queste sostanze, anzi, il procedimento prevedeva esplicitamente che di tanto in tanto le setole del pennello fossero affinate con le labbra.
Una di loro, in una testimonianza, ricorda che la stanza era satura di polvere e che, quando si soffiavano il naso, anche il fazzoletto diveniva completamente fosforescente.
Queste lavoratrici iniziarono a sviluppare tremende malattie.
Quando si accorsero di quale era la causa della loro sciagura iniziarono una battaglia per avere almeno un risarcimento.
Inutile dire che furono infamate in ogni modo, con accuse assurde, soprattutto si sosteneva che la causa della malattia fosse sifilide (che oltretutto aveva sintomatologie del tutto diverse).
Fu un'operaia di origine italiana, Amedea Maghi, a ricevere la prima diagnosi corretta. La sua malattia fu frettolosamente diagnosticata come sifilide (che subito etichettava la donna, al tempo, come prostituta e quindi tendeva a screditarla).
Ma il suo dentista, vedendo la perdita simultanea di tutti i denti, si insospettì notevolmente, e alla fine collegò la malattia, senza ombra di dubbio al lavoro della donna.
La ditta era appoggiata da medici e ditte farmaceutiche truffaldine che producevano e prescrivevano mirabolanti medicine al radio, per lo più estremamente tossiche, ma che avevano un giro economicoi enorme.
Le ragazze subirono intimidazioni e umiliazioni di ogni tipo, ma non mollarono sostenuta dall'opinione pubblica.
Dopo mille rifiuti solo un avvocato, Raymond Berry, accettò di assisterle nella causa.
Dopo una lunga battaglia, della quale molte ragazze non videro la fine stroncate dalla malattia, furono riconosciuti i loro diritti.
Era il 1928, e la prova schiacciante fu la riesumazione del cadavere di Amelia, le cui ossa risultarono altamente radioattive.
Davanti a questa prova schiacciante la ditta diede alle superstiti un piccolo risarcimento.
Di fatto la loro battaglia è anche stata una delle prime grandi lotte sindacali americane, ed in America il fatto è molto noto (ebbe grande eco giornalistico).
Viene ricordato come il caso delle "ragazze del radio".
Oltre alla scia di morte tra le operaie, la U.S. Radium Corporation ha lasciato in eredità un ampio tratto di territorio contaminato da scarti radioattivi gettati senza alcuna precauzione subito fuori l'impianto.
I lavori di bonifica proseguono ancora oggi.
Nessun commento:
Posta un commento