giovedì 7 aprile 2011

Fukushima: Iniziano a fare sul serio! Tecnici TEPCO riparano falla, impermeabilizzano terreno e creano diga per savare il mare.

Fukushima: Iniziano a fare sul serio! Tecnici TEPCO riparano falla, impermeabilizzano terreno e creano diga per savare il mare.

Post n°433 pubblicato il 06 Aprile 2011 da francesco1375
TEPCO RIPARA FALLA REATTORE 2 !Finalmente un grande risultato condotto con tecniche di avanguardia, un risultato che ci ridà un minimo di speranza. La TEPCO riesce nell'impresa quasi impossibile di rintracciare una falla nel dedalo di tubature sotto la centrale e a chiuderla, nonostante sia sotto un getto a pressione di acqua tossica. Ha usato un materiale di avanguardia, il vetro liquido.
La TEPCO ha iniettato la sostanza indurente anche nella ghiaia che circonda alcune tubature, e visto il successo proseguirà.
Pensa inoltre a chiudere il tratto di mare antistante la centrale con una diga (probabilmente modificano le banchine già esistenti) per creare un bacino di contenimento tra la centrale ed il resto dell'oceano. Una sorta di sarcofago marino.
Finalmente dopo un'attesa che cominciava a ledere la speranza in tutto il mondo, un'intervento davvero risolutivo e condotto con metodi tecnici e concettuali sofisticatissimi. Altro che trucioli di legno e carta di giornale come qualche giorno fa'.
Aggiornamento 6,00 circa.
Da TV giapponese, mappa dinamica realizzata da istituto meteo francese su diffusione nube Fukushima nel mondo, fino ultimi dati elaborati (30 marzo) Scusate mi ero dimenticato di dare il link, eccolo:http://www.youtube.com/watch_popup?v=1b__b6leIEc&vq=medium#t=11

Aggiornamento 6 aprile ore 19,00 circa.
La Tepco inietterà azoto nei reattori per evitare nuove esplosioni di idrogeno. Anche qui non si capisce perchè non si sia fatto subito visto che la tecnica era ben nota. Su "The Economist" di qualche giorno fa, un articolo spiegava come venne affrontato un grave incidente nucleare in un reattore militare e di ricerca canadese. A questa missione, giudicata tra le meglio riuscite della storia in caso di incidenti nucleari, prese parte anche un giovanissimo Jimmy Carter, che se la cavò benissimo insieme ai suoi compagni, tanto da diventare presidente degli Stati Uniti. Questo è il link (che tra l'altro avevo già segnalato nel post 431 del 3 aprile)http://www.economist.com/blogs/banyan/2011/04/japans_nuclear_clean-up?fsrc=scn/tw/te/bl/jimmycarterandfukushima. In quel caso se leggete l'articolo venne usato l'azoto per evitare esplosioni di idrogeno; CORREVA L'ANNO 1952, e l'intervento venne fatto due o tre giorni dall'inizio del rischio di fusione. Poi la stessa cosa fu fatta a Three Mile Island nel 1979, anche li contestualmente all'inizio dell'intervento. Insomma, una tecnica ben conosciuta e di facile applicazione, ma che non era neanche passata per il cervello a nessuno a Fukushima. Forse l'hanno scoperta leggendo l'Economist del 2 aprile. MI chiedo davvero se nel settore nucleare giapponese ci fosse qualcuno preparato a fronteggiare un'emergenza. Ora la stessa TEPCO dice che il famoso vassel dei loro reattori aveava un collettore dedicato all'inserimento di azoto in caso di emergenza. Ma evidentemente se ne sono accorti solo ora (per la cronaca, qesto collettore comunque non verrà usato, si userà un modo "alternativo". Stai a vedere che era difettoso!) Sono davvero sconcertato.
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Un'altra notizia, sembra che il settore nucleare sia davvero quasi finito dopo questo incidente che imporrà nuove norme soprattutto di tipo assicurativo e di responsabilità in caso di incidente (a livello internazionale si pensa di imporre la copertura di eventuali costi relativi ad incidenti esclusivamente sul settore). I costi aumenteranno enormemente per i gestori e gli investitori che vedranno ora il nucleare come qualcosa di ben poco appetibile.
A "temere" effetti dirompenti sul settore nucleare non è Greenpeace, ma il governatore della Banca d'Italia Draghi e  Ubs, una delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo.
Questo il link all'articolo che spiega questa situazione.
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=9724
Ma non temete, da un'eventuale cessazione della costruzione di nuove centrali non dovremmo avere altro che benefici economici ed ecologici.
Ben diverso sarà, purtroppo, disfarsi di cinquanta anni di follia nucleare, visto che la gestione di impianti dismessi, zone contaminate e scorie sarà gigantesca per i prossimi 20.000 anni.
La fonte da cui è tratto questo aggiornamento è un po' di parte (anche se è la stessa mia parte), ma mi sembra affidabile. Controllate comunque, se lo ritenete opporuno su altre fonti per verificare, ma questo lo consiglio per ogni riga scritta da chiunque, anche da me.

n°5 Aggiornamento 7 aprile notte.
LOS ANGELES TIMES : Il trattamento delle acque di Fukushima costerà oltre 130 miliardi di dollari e richiederà la costruzione di un'apposito stabilimento. Lo sostengono esperti americani che stanno facendo lavoro simile in USA.
Riassunto - traduzione:
Le sostanze altamente radioattive in acqua dovranno essere conservate, trasformate e solidificate, un lavoro che gli esperti dicono dovrà svolgersi in un complesso industriale appositamente progettato per Fukushima. Solo così si potrà operare il ritrattamento. Il processo di bonifica dell'acqua potrebbe richiedere molti anni, addirittura decenni, per il completamento. Il viene stimato realisticamente in decine di miliardi di dollari.
Victor Gilinsky, ex membro della Nuclear Regulatory Commission e consigliere di lunga data in materia di rifiuti nucleari, ha detto che i problemi che affliggono il Giappone sono superiori anche ai più elevati livelli di contaminazione nei siti di armi nucleari negli Stati Uniti. Come l’ Hanford Nuclear Reservation nello stato di Washington.
Il Dipartimento dell' Energia americano sta operando lo smantellamento otto reattori a Hanford ed ha pianificato il trattamento circa 58 milioni di galloni di fanghi radioattivi, perche ora i serbatoi interrati nei quali erano contenuti, stanno perdendo. Questa operazione ha un costo stimato tra i 100 miliardi a 130 miliardi dollari. Ma a differenza di Fukushima Daiichi, nessuno dei reattori di Hanford era fuso e praticamente tutto il sito è accessibile ai lavoratori, senza rischiare l'esposizione a livelli pericolosi di radioattività.
"Sarà un grande lavoro, più grande di Hanford," ha detto Gilinsky, anche se ha ammonito che i costi degli Stati Uniti sono inutilmente elevati e che i giapponesi possono essere in grado di fare il lavoro più economicamente. (… si, e io temo di sapere come. Gettando tutto in mare...).
Articolo originale: http://www.latimes.com/news/nationworld/world/la-fg-japan-water-20110407,0,2011011.story
 (allora, la mia stima nel post precedente di 20-30 miliardi di euro per risolvere questa crisi era troppo ottimistica).
Aggiornamento 8 aprile notte.
Non resta che incrociare le dita e attendere.
In questo momento a me interessa soltanto che questo disastro si risolva il più rapidamente possibile e che i danni vengano limitati il più possibile.
Io penso che i prossimi giorni siano quelli più critici e che siamo arrivati allo spartiacque tra un miglioramento decisivo o un peggioramento decisivo. E lo penso in base a quello che si è saputo nei giorni scorsi e a quello che in generale so sull'argomento che casualmente stavo studiando proprio prima che si verificasse l'incidente. Ma sono anni che leggo e mi informo anche su libri d'epoca sull'argomento nucleare.
Ora si tratta di sapere da quale parte del crinale stiamo andando.
Allora: da tutto quello che si è saputo fin'ora la situazione non è delle migliori e lascerebbe inclini al pessimismo se non per un particolare importantissimo proprio di oggi.
Noterete che c'è un calo vertiginoso delle notizie dalla centrale. E in questo momento è un segnale molto molto positivo.
Avete presente quando il presentatore del circo dice al pubblico di fare silenzio per lasciare gli artisti concentrati su un numero difficile e pericoloso? Oppure, avete mai visto un tecnico al lavoro, quando al situazione si complica, girarsi e dire alla piccola folla dietro di lui prodiga di mille consigli: "adesso basta ragazzi! Toglietevi dalle scatole! Lasciatemi concentrare!".
Ecco, è un po' quello che sta avvenendo.
Da tutta una serie di indicazioni, si è finalmente usciti dalla fase un po' improvvisata e di "presa alla sprovvista" degli interventi nei giorni scorsi. Ora i tecnici hanno chiara la situazione che come avrete capito è molto complicata. Si è entrati in una fase di intervento ben precisa, ben pianificata. Sulla quale comprensibilmente c'è riserbo totale.
Quello che è certo è che finalmente Stati Uniti, Russia, Cina ed altri importanti paesi, si sono decisi a coordinarsi con il Giappone dando il loro contributo. E che i maggiori esperti di questi paesi in queste ore, stanno finalmente lavorando in concerto alla soluzione del problema. Sembra anche che ognuno dei paesi coinvolti nella soluzione stia mettendo a disposizione e condividendo esperienze acquisite che fino ad ora ognuno teneva più o meno gelosamente per se, probabilmente anche tecniche di intervento di emergenza di tipo militare coperte da segreto. E' un momento delicato in cui non ci si può ovviamente aspettare un gran flusso di informazioni. Alcune tecniche, insomma, sono top-secret.
Non c'è la sicurezza assoluta che tutto ciò stia avvenendo, ma la ragionevole certezza, in base a tutta una serie di indizi, quella si.
Ora non resta che attendere facendo il tifo per chi sta lavorando laggiù.
Buona notte amici.
E iniziata la primavera, il sole splende in questi giorni sui prati. La natura ripete l' eterno miracolo della fioritura.
Qui tutto bene, mi attende un evento molto felice e impegnativo. Ritorno quando gli impegni me lo consentono.
Ciao a tutti e a presto.


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Aggiornamento 9 aprile ore 20,40
LA BARA D'ACQUA
Le ultime notizie note sulla centrale di Fukushima: Sembra confermata la fusione totale del nocciolo del reattore 2 che adesso starebbe scorrendo sul fondo del contenitore primario (tuttavia la fonte è esclusivamente giornalistica, potrebe trattarsi di un eco della notizia già apparsa il 29 marzo. Tuttavia io do per certa questa fusione che sarebbe avvenuta già appunto a fine marzo per la pluralità delle fonti disponibili.
Di provenienza giapponese è invece la notizia della "Bara d'acqua". Così i giapponesi stanno chiamando la proposta che sembra prendere corpo al fine di stabilizzare la situazione per alcuni anni. Si tratterebbe di un intervento mai tentato al mondo: verrebbero riempite di acqua sia il contenitore in acciaio delle barre, sia l'intera struttura di contenimento primario in cemento. Verrebbe poi creato all'esterno un nuovo sistema di condutture. L'acqua a bollore radioattiva proveniente dal reattore verrebbe portata fuori dall'impianto in una conduttura. Poi dovrebbe raggiungere uno scambiatore di calore, cioè una grande vasca d'acqua, posta ben lontana dalla centrale in modo da non restarne contaminata (circa a 10-20km. o più). Il tubo (diciamo così) con l'acqua radioattiva proveniente dal reattore, passerebbe dentro questa vasca dove l'acqua proverrebbe dal mare e sarebbe sempre fredda. Per questo motivo anche l'acqua tossica nella condotta del reattore si raffredderebbe e tornerebbe alla centrale per essere riusata. L'acqua dello scambiatore di calore tornerebbe in mare, ma non sarebbe contaminata, esattamente come accade nelle centrali a doppio circuito di raffreddamento. L'unica differenza sarebbe che l'acqua del circuito primario irradiato dovrebbe percorrere alcuni Km, invece di restare all'interno della centrale. Un'altra differenza è anche come questo liquido di raffreddamento scorrerebbe all'interno del reattore, non più in una rete ben studiata di condotte, ma direttamente all'interno del contenitore in cemento primario, che risulterebbe comunque a questo punto molto fragile e precario soprattutto se vi fosse un nuovo terremoto. Al fine di evitare esplosioni insieme all'acqua verrebbe pompato sempre l'azoto. Tutto questo dovrebbe durare 10, 20 anni. Poi si studierebbe qualcos'altro visto che il combustibile fiso inizierebbe a raffreddarsi un po'.
Un'ipotesi di questo tipo era stata ventilata già poco dopo l'inizio dell'incidente. Ne avevamo parlato anche qui in uno dei primi post sull'argomento. Questo circuito di raffreddamento posticcio sarebbe impossibilitato a produrre elettricità.
Confermato: 100 anni per situazione sotto controllo.

Senior Advisor, Istituto giapponese atomica nucleare del 迪夫 Technology Ishikawa

Dr. John membro del British National Nuclear Corporation
Serviranno 100 anni circa di monitoraggio. Pochi istanti fa ( è già il 10 in Giappone)
 

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