giovedì 7 aprile 2011

Fukushima, fusione quasi inevitabile. Probabilmente già iniziata.

Fukushima, fusione quasi inevitabile. Probabilmente già iniziata.

Post n°425 pubblicato il 14 Marzo 2011 da francesco1375



Purtroppo la fusione del nocciolo di uno dei reattori dell'impianto di Fukushima sembra iniziato.
E' probabile che fonderanno due o tre reattori dell'impianto.
Il sistema di controllo di almeno due reattori è ormai completamente saltato. Come fa notare un esperto, l'uso dell'acqua di mare, significa che i tecnici hanno rinunciato ad ogni forma di ripristino, poichè il sale e il calcare danneggeranno irreparabilmente quel poco che è rimasto sano dell'impianto idraulico.
Si procede ormai al raffreddamento immettendo acqua al di fuori delle condutture direttamente sul nocciolo, la cui temperatura è tale da scinderla in ossigeno ed idrogeno (che ha dato lugo alle esplosioni). I vapori vengono fatti poi uscire dal reattore. Nell'impianto funzionante l'acqua è sempre la stessa che circola senza uscire.
Questo sistema è ovviamente provvisorio. Poichè il nucleo del reattore con le barre inserite e bloccate produrrà calore enorme per decenni, è assurdo supporre di raffreddarlo per cinquanta o sessant'anni pompandovi acqua di mare e facendola vaporizzare all'esterno.
Quindi sembra evidente che si cerchi soltanto di ritardare la fusione quel tanto che basta per trovare una soluzione alla gestione dell'evento.
Questo reattore non ha una cupola di contenimento, ma una semplice struttura chiusa alla sommità da un coperchio circolare che in caso di fusione probabilmente sarebbe sbalzato.
Mentre a Chernobyl la fusione avvenne nella grafite moderatrice che si incendiò, qui avverrebbe nell'acqua, ma questo è diverso ma non meno pericoloso.
Probabilmente si verificherebbe un'esplosione, non della lava, ma dell'idrogeno prodotto dall'acqua. La lava del nucleo fuso potrebbe schizzare contro le pareti o essere proiettata.
Comunque, se la struttura regge, il vapore che si formerà riesce ad uscire e il fondo del contenitore non si fonde, la situazione si stabilizzerà. Fatte le opportune opere di consolidamento non resterebbe che monitorare la struttura per sempre. E decontaminare le zone circostanti.
In questo modo le radiazioni potranno sicuramente essere bloccate all'interno del reattore.
C'è un articolo molto approfondito che porto a sostegno di questo argomento della fusione in acqua che creerà esplosioni e potrebbe far uscire parti di nucleo. Da questo,  mi sono accorto, sono stati tratti molti post e articoli riassuntivi, tra cui quindi indirettamente anche questo, anche se lo trovo solo ora e ve lo fornisco.
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo
/Il_pericolo_di_Fukishima/1347102
Aggiornamento del 16 Marzo 2011.
Nonostante sia molto difficile avere informazioni attendibili su quanto sta avvenendo, ci sono alcune indiscrezioni non confermate.
Un blog giapponese, in un post segnalato ieri sulle notizie in tempo reale di Google, dava molti particolari sulla rottura della camera di contenimento del reattore numero 3.
Oggi non riesco più ad aprirlo ... (ma... da internet non sparisce nulla! Ho trovato un'altro post copia di quello sparito tramite una la traduzione delle parole che ricordavo Ecco il LINK:http://www.logsoku.com/thread
/hato.2ch.net/lifeline/1300268228/
Sotto, per chi non lo sa, spiego come tradurlo semplicemente.
Vi descrivo quello che dice pur facendo presente che si tratta di informazioni non confermate e di attendibilità assolutamente non sicura. Inoltre ho potuto leggerlo solo col traduttore automatico che, per il giapponese, funziona si e no.
In questo blog si dice che il cosiddetto torus, la camera a forma di anello per la condensazione del vapore direttamente collegata al vano reattore, non è circolare, ma ottagonale. Quando si passò dalla fase progettuale a quella realizzativa, ci si rese conto che creare un anello cavo in acciaio di quelle dimensioni era praticamente impossibile e costosissimo. Quindi questo anello fu costruito saldando insieme 8 tubi diritti tagliati a scalpello, creando così un anello concavo ottagonale e non circolare.
A parte questo dettaglio che può servire al massimo per valutare l'attendibilità o meno del post, il blogger scrive che questo anello è unito al contenitore del reattore con otto condutture, saldate appunto da un lato ai segmenti dell'ottagono e dall'altro alla camera. Secondo lui si sarebbero dissaldate alcune di queste saldature e l'anello ottagonale potrebbe essersi staccato dal fondo del vano reattore. Se così fosse si sarebbe aperta la base del contenitore. In effetti ciò pare confermato da alcune dichiarazioni ufficiali secondo cui il contenitore si sarebbe fessurato alla base. L'anello e quindi le lesioni sono circa venti metri sotto terra. La colonna di fumo che si alzava stamani proveniva infatti dalla base del reattore.
Il post si baserebbe sulla testimonianza di un tecnico che lavorò alla centrale in costruzione.
Altra notizia non confermata e non verificabile ora: I tecnici che eroicamente stanno lavorando all'interno della centrale, potrebbero stare ripristinando un sistema di raffreddamento, non più adatto a generare corrente ovviamente, ma sufficiente a far circolare il liquido e raffreddare il nucleo del reattore. Tornando a circuito chiuso, il liquido cesserebbe di essere vaporizzato in atmosfera, e abbassando la temperatura, eviterebbe che l'acqua continui a scindersi producendo idrogeno. Questo sistema richiede numerose saldature e la costruzione di parti idrauliche. Forse il sistema sarebbe autosufficiente, cioè l'acqua circolerebbe con un sistema di valvole grazie alla pressione generata dal calore del reattore. Oppure potrebbero esserci delle pompe aggiuntive. In questo modo si eviterebbe la fusione per molti anni e si avrebbe la possibilità di intervenire con le complesse opere di intombamento dell'impianto.
Questo sistema richiederebbe una manutenzione costante e costosa per moltissimo tempo, ma stabilizzerebbe la situazione.
Inoltre, tanto per darci un po' di speranza, non è detto che il nocciolo del reattore fonda fino a diventare lava, perchè in effetti al suo interno sono inserite le barre moderatrici. La temperatura dovrebbe essere più bassa di quella raggiunta a Chernobyl dove le barre non riuscirono ad entrare per la deformazione dei canali.
In ogni caso questo tipo di fusione sarebbe inedito e dall'esito non conosciuto. Potrebbe quindi non fondere la camera di acciaio del nocciolo e rimanere al suo interno, o, cosa ancora preferibile, fermarsi dopo una piccola percentuale di materiale fissile fuso. Comunque sono ipotesi. La maggior parte degli esperti propendono per la fusione.
Più documentata la testimonianza di un tecnico giapponese che lavorava alla manutenzione mentre iniziava il terremoto. Qui posso fornirvi anche il link del post originale.
http://2chradio.com/arc/newsplus1300212335.html
Potete tradurlo utilizzando la barra di google toolabar, o se non l'avete potete fare il copia incolla dell'indirizzo, inserirlo nella barra di ricerca di google: dovrebbe apparirvi tra  i primi risultati; a questo punto cliccate sulla scritta "traduci questa pagina".
Il tecnico racconta che immediatamente, allo scoppio del terremoto, si erano resi conto che qualcosa di grave era successo nella piscina del combustibile esaurito. Sentirono infatti un grande frastuono di tubature cadute provenire da quella zona. Poi però furono costretti a seguire le procedure, e abbandonare l'edificio causa terremoto ed essere sostituiti da altri anche a seguito dei problemi sopravvenuti.

Aggiornamento 17 marzo. 5,30 p.m.
Tutto il mondo pensa ormai che la situazione sia molto peggiore di quanto dice il Giappone; USA, Russia, Cina e molti paesi europei hanno formalmente intimato di avere informazioni dettagliate su quanto sta avvenendo.
Preoccupa molto la comunità internazionale che, il problema delle piscine di raffreddamento del combustibile esaurito nelle piscine poste sul tetto ora a cielo aperto, fosse praticamente taciuto nei primi tempi dell'incidente, quando ora è tra i problemi più gravi.
Inoltre si sa ora che il reattore numero trè è alimentato con una misciela di uranio e plutonio (il mox) in grado di liberre isotopi molto più letali delle barre usate negl'altri reattori. Da questo reattore esce fumo estremamente radioattivo.
All' interno delle piscine sul tetto si sviluppano incendi (provocati certamente dalla scissione della poca aria rimasta o del vapore proveniente dall'interno dei reattori). Vi è il rischio concreto di una reazione nucleare a cielo aperto.Esperti europei riferiscono che l'acqua dagli elicotteri è stata un errore, la poca che cadeva invece di finire nella piscina produceva scintille e vapore tossico al contatto delle barre.
Tutti i timori stanno accadendo realmente in queste ore febbrili.

Si sta avviando la macchina dell'assistenza nucleare mondiale.
Le notizie su questi interventi giungono ora frammentate ma coerenti, che, ricomposte come un puzzle, ci consentono di avanzare un'ipotesi su questo intervento.
A causa del calore immenso sviluppato dalla fissione del combustibile (migliaia di gradi), l'acqua che viene usata va ben oltre il punto di ebollizione e sublima immediatamente nei suoi componenti, l'ossigeno e l'idrogeno, miscela infiammabile ed esplosiva. Praticamente l'acqua si incendia.
L'effetto quindi non è di raffreddamento, è invece come buttare benzina sul fuoco. Ricordiamo che a Chernobyl non si prese neanche in considerazione l'uso di acqua tranne nelle primissime ore quando si pensava ad un banale incendio. Si aveva già piena coscienza di questo fenomeno su barre prossime alla fusione.
Sembra qui, comunque, che la fusione completa non ci sia ancora, si pensa quindi di poter in extremis raffreddare le barre di reattore e piscine.
Essendo evidente ormai l'inutilità dell'acqua, si pensa di utilizzare l'acido borico,che è anche in grado di refrigerare e, essendo un forte moderatore di moderare la scissione.
Questo acido, non particolarmente pericoloso (è usato anche come disinfettante e nei cosmetici), viene comunemente aggiunto in modeste quantità nell'acqua di raffreddamento per moderare la reazione nel reattore e poter stipare le barre esaurite più vicine tra loro nelle piscine.
Ora sappiamo che la Francia sta inviando tonnellate e tonnellate di acido borico in Giappone per via aerea, lo stesso sta facendo la Corea del Sud. La quantità di acido borico in rotta verso la centrale è quindi gigantesca, unita alle scorte giapponesi.
Sappiamo poi che è stata ripristinata la corrente (proveniente da altre centrali) a Fukushima.
Contemporaneamente stanno arrivando dall'America un grande numero di pompe elettriche "per raffreddare i reattori".
E sempre nelle stesse ore le autorità nipponiche annunciano un rischio blackout nel paese.
Quindi tutti gli elementi sembrano coincidere su una sola ipotesi: Tramite le pompe elettriche (che non hanno bisogno di un costante rifornimento di gasolio poco adatto alle alte temperature del sito), si tenterà di pompare enormi quantità di acido borico puro nei reattori, forse in parte restaurati dai tecnici all'interno, e nelle piscine del combustibile esaurito. L'acido borico potrebbe raffreddare e mitigare la reazione, senza produrre idrogeno.
L'assorbimento elettrico delle pompe si prevede così enorme da mettere a rischio la tenuta della rete del paese e quindi ci saranno blackout programmati e razionamenti di corrente come preannunciato.
 Il successo di questa operazione mai tentata prima, è tut'altro che scontato ed in generale sembra opinione comune che la situazione stia volgendo al peggio. Già i danni prodotti fino ad ora sono immensi.
Sembra intanto non avere peso l'ipotesi dell'aggiornamento precedente circa la possibilità che le barre moderatrici inserite nel nocciolo prima allo scoppio del terremoto possano evitare la fusione: Tutti gli esperti concordano ormai che se falliscono le operazioni di raffreddamento, la fusione sarà inevitabile nel reattore e nelle piscine scoperchiate del combustibile esaurito.
A tale proposito ecco un link di un esperto che studia simulandoli gli incidenti nucleari, a fini civili e militari.
basandoci su altre fonti (questo conferma l'inutilità di nascondere la cose ai tempi di internet, la quantità delle informazioni è troppo grande).
: In caso di fusione la lava cadrà sul fondo dell'ambiente di contenimento, fonderà la camera di acciaio e a contatto con l'acqua e il cemento provochèrà un'esplosione. Questo è lo scenario che si tenta di evitare. In poche parole per il Giappone é ormai una questione di vita o di morte. Conoscendo il temperamento dei nostri amici del Sol Levante, combatteranno contro l'apocalisse nipponica fino alla vittoria.
Tutti i paesi stanno invitando i propri cittadini ad andarsene dal paese asiatico, tanto che l'america da ora ai parenti dei militari di stanza in Giappone, la facoltà di partire anche con voli di linea a spese dello stato.
Aggiornamento 19 marzo. Notte.
Segnalo questo link che decrive in modo semplice e chiaro cosa stanno tentando di fare le persone che con vero eroismo stanno lavorando all'interno della centrale devastata.
/20110318_191834.shtml
Con voi sto seguendo la situazione, con la speranza e la certezza che, l'umanità, saprà ancora una volta rimediare i dani prodotti dalla natura e dalla follia di pochi incoscienti.
Se avrò notizie non facilmete reperibili e utili a capire, ve le comunicherò immediatamente (come penso farà ognuno di voi con gli altri). Oggi posso soltanto annotare questo link che penso sarà utile ricordare in futuro.
Aggiornamento 19 marzo. 5,35 a.m.
Dall' analisi delle famose immagini riprese da un elicottero, potrebbe sembrare che la piscina del combustibile esaurito di almeno un reattore sia crollata insieme a parte del tetto del secondo involucro di contenimento. Le immagini si soffermano sul tetto danneggiato e si notano una serie di tubi o barre poste intorno all'edificio che potrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere le barre di combustibile esaurito. Se così fosse (ma non c'è alcuna conferma ufficiale), apparirebbe molto più logica l'operazione dell'acqua lanciata con gli elicotteri e con i cannoni ad acqua, visto che è impossibile supporre che non si fosse calcolato il problema del vento che avrebbe modificato la traiettoria dell'acqua e disperso il getto. In uno stato di tale rischio per gli operatori si evita in ogni modo di compiere azioni inutili, per cui forse si voleva irrorare un'ampia area circostante al reattore con un getto a pioggia.
La soluzione più probabile pare ora la stabilizzazione per ritardare la fusione nei reattori col ripristino del pompaggio, il loro successivo riempimento di sabbia per addensare e trattenere la lava vetrificandola quando avverrà la fusione e costruire uno o più sarcofaghi per chiudere definitivamente la partita.
Aggiornamento 19 marzo. 21,16 a.m.
Oggi giungono finalmente notizie molto confortanti. Massimi esperti russi in materia nucleare inviati sul posto hanno riferito che la situazione, pur restando gravissima, è ora "sotto controllo" (sottolineando che con questo termine intendono il fatto che le operazioni condotte sono guidate da un progetto ben definito e che si ha un quadro finalmente attendibile di cosa ha provocato l'incidente e di quale sarà la soluzione).
Sono stati ripristinati i sistemi di raffreddamento nelle vasche del combustibile esaurito di alcuni reattori.
Col ripristino della corrente si è tornati a refrigerare tre reattori, mentre un'altro era già in fase di raffreddamento grazie ad un generatore diesel ripristinato. I reattori restanti saranno refrigerati a partire da domani.
Tutta la struttura e l'impiantistica sono molto compromessi e precari, quindi non si escludono imprevisti.
Tuttavia è stato comunicato che il nocciolo dei reattori è passato da temperature di migliaia di gradi a meno di cento. L'acqua ora quindi può essere usata senza produrre idrogeno, mentre evidentemente si è riusciti ad interrompere il processo di fusione (l'unico in grado di provocare una catastrofe globale anzichè limitata al Giappone).
Questi sono risultati grandiosi, per i quali dobbiamo eternamente ringraziare i tecnici sul posto, che hanno sacrificato la loro vita per salvarci tutti.
Forse ora entreranno in azione dei robot per raccogliere e radunare detriti ed esplorare zone del reattore irraggiungibili.
Certamente saranno necessari dei sarcofaghi, ma probabilmente sarà ora possibile evitare che al loro interno restino alcune componenti molto pericolose che si spera di portare lontano da zone densamente popolate.
I danni sono comunque gravissimi: Contaminati alimenti e acqua nella zona; il mare e quindi i pesci di cui vivono molte comunità locali sicuramente molto contaminato. La zona intorno all'impianto non più vivibile dall'essere umano senza speciali protezioni; un'area di circa 30-40 Km di raggio intorno alla centrale pesantemente contaminata richiederà enormi lavori di bonifica; un aumento, non mortale ma significativo in tutta la regione fino a Tokio, e aumento di radioattività fino agli USA; decine di persone contaminate gravemente e centinaia o migliaia con contaminazione lieve.
I lavori di mesa in sicurezza dureranno per molti anni con rischi sempre gravissimi durevoli anche per secoli.
Questo incidente, tra i massimi della storia del nucleare, sta portando tutto il mondo ad un profondo ripensamento su questo tipo di energia. Ci si rende conto che in proporzione ai rischi, le misure di sicurezza non sono affatto adeguate.
Anche in Italia il fronte nuclearista sembra rendersi finalmente conto dell'esigenza di non prendere alla leggera l'argomento.
Il premio nobel Carlo Rubbia è schierato col fronte internazionale che chiede una revisione totale del concetto stesso di centrale nucleare. Sarà difficile non ascoltarlo, dato che si tratta di uno dei massimi esperti in materia. Rubbia fa notare che siamo davanti al primo incidente nucleare provocato da difetti concettuali e progettuali di una centrale, mentre gli altri erano dovuti a gravi errori umani.
Questo impone la riprogettazione e la logica intrinseca delle centrali prima di costruirne di nuove.
Intanto anche il ministro Prestigiacomo si domanda se sostenere a spada tratta il nucleare di terza generazione non sia controproducente dal punto di vista elettorale.

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