Fukushima: Immagine con didascalie in italiano componenti; fusione sarebbe catastrofe (non c'è vera cupola di contenimento).
Post n°424 pubblicato il 14 Marzo 2011 da francesco1375
Pubblicato ore 6,00 a.m.
Dall'analisi del grafico della centrale, e da alcuni articoli, mi sono dovuto rendere conto che, purtroppo, la centrale di Fukushima non ha una vera cupola di contenimento come le centrali più moderne, ma solo un robusto involucro del reattore . Questo peraltro è chiuso da un semplice tappo in cemento circolare alla sommità. Questo aumenta notevolmente i problemi.
L'involucro del reattore è all'interno di una "scatola" in cemento molto spessa lateralmente, ma la parte più alta del contenitore del reattore coincide con la sommità di questa scatola. Al di sopra c'è la parte che abbiamo visto esplodere.
La parte esplosa era un vano con pareti molto sottili. Conteneva il meccanismo per inserire le barre di uranio nuove e per deporre le barre usate in una piscina che è sul tetto. Non aveva funzioni di contenimento.
Immagine interno reattore Fukushima con didascalie semplificate in italiano.
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Questa immagine è tratta da un disegno divulgativo che illustra l'interno di un reattore ad acqua bollente identico a quello Fukushima . Illustra il reattore nucleare in sezione isonometrica mostrandone i componenti interni fondamentali.
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Ora la situazione è questa. Sul tetto dell'edificio cubico contenente il reattore, abbiamo all'aria aperta la piscina di contenimento con le barre esaurite, nella quale è stata rimessa acqua per proseguire il loro raffreddamento. Poi, sempre sul tetto all'aria aperta abbiamo direttamente il pesante tappo in cemento che chiude il vano reattore.
Inoltre, sotto al vano reattore si trova un anello cavo di cemento molto grande. Questo anello è per metà riempito di acqua. E' collegato direttamente alla parte interna del vano reattore con grosse condutture. Sarebbe servito per contenere una perdita di acqua bollente contaminata del circuito primario (l'unico in questo tipo di reattore) e conservarla, raffreddandola, al suo interno per poi riusarla (perchè radioattiva e non sostituibile). In caso di fusione, il rischio che la lava fusa penetri in questo anello è possibile, Anche se va detto che il nocciolo che fonderebbe è all'interno di un cilindro in cemento chiuso alla base ma aperto alla sommità. Se la lava resta in questo cilindro e questo regge ok. Ma se la lava tracima dal cilindro o se lo stesso cede, il magma del nocciolo finirebbe alla base del contenitore del reattore. A questo punto potrebbe aprirsi un varco nelle grosse condutture e penetrare nell'anello. Siccome questo è per metà pieno d'acqua, bisogna evitare che la lava entri in contatto altrimenti si avrebbe un'esplosione al 100% e alla base di tutta la struttura. Le operazioni in corso probabilmente tendono anche a scongiurare questa evenienza.
Se la lava penetrasse nell'anello vuoto, senza liquido, si fermerebbe li e si solidificherebbe pian piano senza dare grossi problemi.
Un'altra cosa che ho capito, e che volevo comunicarvi, anche se secondaria, è che questo reattore ad "acqua bollente", oltre a non avere una vera cupola di contenimento, non ha circuito primario e secondario. Cioè:
L'acqua che raffreda il nocciolo e che è contaminata, non deve mai uscire dal reattore (invece ora è uscita per intero). Comunque, nei reattori più evolti, quest'acqua serve solo a raffreddare il nocciolo e a riscaldare un secondo circuito (circuito secondario). Poichè il liquido del circuito primario non si mescola con quello secondario, l'acqua del secondario resta pura. E' quest'acqua che, vaporizzata dal calore del circuito primario, fa girare la turbina che produce elettricità. Quindi la turbina non è contaminata.
Qui invece esiste solo il circuito primario di acqua contaminata che fa girare direttamente la turbina che produce la corrente. In questo modo tutta la turbina viene contaminata. Questo ovviamente provoca una quantità molto maggiore di meccanismi e rende molto più difficile intervenire nelle riparazioni. Questo ha certamente giocato un certo ruolo nella difficoltà dei primi interventi di riparazione.
Centinaia di tecnici stanno lavorando, a rischio della vita, per portare sotto controllo la situazione. Tutta la comunità scientifica mondiale, è impegnata nel supporto ad una soluzione che riporti la sicurezza.Al di là dei costi umani e materiali giganteschi, mi preme qui ricordare che ci sono stati moltissimi gravissimi incidenti nucleari, tra cui Chernobyl, e che in tutti i casi è stata alla fine trovata una soluzione. Prova ne sia che siamo ancora qui a parlarne. I danni sono enormi, ovviamente, ma le tecniche di gestione degli incidenti nucleari sono oggi collaudate sul campo e oggetto di studi approfonditi da oltre cinquanta anni. Quindi dobbiamo avere fiducia in chi sta lavorando. Le più grandi menti ed i maggiori fisici del mondo (gli stessi che per decenni hanno progettato le centrali ) sono al lavoro.
Ore 20,00 p.m.
Poichè la fusione sembra inevitabile, io suggerirei di svuotare quanto prima il cosiddetto torus, il grande anello alla base dei reattori. Perchè se la lava finisce qui esplode a contatto con l'acqua e può crollare tutto. Fendendo quindi la base penetrerebbe nel suolo e trovare la falda. A Chernobyl sotto il reattore c'erano alcuni piani divisi da lastre di cemento, la lava ne penetrò almeno una. Qui sembra che non ci siano camenre sotto il reattore, Se almeno il Torus fosse privo d'acqua e riempito di cemento, la lava non vi penetrerebbe. Forse questa sarà una cosa assurda che ho detto, ma data la situazione ho preferito dare questo mio timore e questa mia idea. Se è una stupidaggine pazienza, non succede nulla.
Il tappo sul tetto va bloccato, altrimenti è probabile che salti via, come accadde per il coperchio del reattore di Chernobyl. Sarebbe forse necessario sigillare tenacemente tutte le aperture, porte ecc. dell'edificio esterno al guscio vero e proprio del reattore, se questo si rompesse sarebbe così già rafforzata la seconda protezione. Inizierei già a costruire il contenitore esterno di supporto, visto che ora sarebbe montabile con una certa sicurezza. Non so, sono davvero preoccupato. Speriamo bene.
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