Apocalisse rinviata a data da definirsi. Fukushima, martiri bloccano la fusione evitando disastro globale.
Post n°426 pubblicato il 20 Marzo 2011 da francesco1375
Questo post è un'omaggio alla memoria dei martiri che hanno evitato un disastro mondiale e descrive la loro azione davvero eroica. Grazie a loro ora potremo iniziare a scrivere la storia di questo terribile avvenimento e iniziare a riflettere su l'energia atomica, anziche vivere un vero incubo nucleare.
Il giorno più drammatico, Lunedì 14 Marzo 2011. Tutto sembra perduto. Esplosi tre reattori nucleari nella centrale di Fukushima. Il contenitore protettivo di uno di loro gravemente danneggiato, le protezioni esterne semi-distrutte dalle esplosioni e dagli incendi. La fusione del nocciolo sembra inevitabile. Si avrebbe una nube tossica in tutto il mondo. I tecnici abbandonano l'impianto per l'eccessiva radioattività che intanto comincia a lambire l'immensa Tokio. Alla parziale fusione del nucleo si aggiunge la consapevolezza del surriscaldamento delle barre di combustibile esaurito sul tetto ormai divelto degli impianti. Tutto sembrava perduto. La fusione, l'esplosione sembravano inevitabili. Anche in ambienti ufficiali si parla ormai di apocalisse nucleare.
Ma nel cuore del disastro, immersi in radiazioni mortali, a pochi passi dai noccioli che raggiungono migliaia di gradi, tanto che ormai l'acqua si incendia ed esplode come benzina, alcune centinaia di eroi si alternano, a gruppi di cinquanta per volta, lottano ancora contro l'inferno atomico. Sanno di stare sacrificando le loro vite, ma sanno che il loro sacrificio salverà le loro famiglie, e quelle di milioni di persone.
Passa un giorno, non si sa nulla di cosa stiano facendo. Tutti sanno che la situazione è totalmente fuori controllo. Manca completamente la corrente a Fucushima. I sistemi di comando dell'enorme macchinario impazzito sono irrimediabilmente fuori uso. Tutti i tentativi di raffreddare reattori e barre esaurite falliscono e anzi producono esplosioni per l'idrogeno prodotto dalla scissione delle molecole dell'acqua.
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Il 16 Marzo filtrano le prime indiscrezioni sull'opera dei tecnici. Per cui su questo blog possiamo finalmente scrivere:"I tecnici che eroicamente stanno lavorando all'interno della centrale, potrebbero stare ripristinando un sistema di raffreddamento, non più adatto a generare corrente ovviamente, ma sufficiente a far circolare il liquido e raffreddare il nucleo del reattore. Tornando a circuito chiuso, il liquido cesserebbe di essere vaporizzato in atmosfera, e abbassando la temperatura, eviterebbe che l'acqua continui a scindersi producendo idrogeno. Questo sistema richiede numerose saldature e la costruzione di parti idrauliche".Ed è proprio quello che stavano facendo, ripristinare e ricostruire un sistema di raffreddamento che era completamente collassato. Un'impresa ai limiti dell'impossibile in quelle condizioni, realizzabile solo con un'abnegazione totale al valore della salvaguardia della vita altrui. E l'operazione riesce.
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Il 17 Marzo tutto il mondo comincia a pretendere informazioni accurate e a considerare la situazione gravissima. Si viene a sapere che in uno dei reattori danneggiati le barre non sono solo in uranio arricchito, ma anche in plutonio. Il plutonio non è solo contaminante ma enormemente velenoso. Poche tracce di questo materiale possono uccidere quasi istantaneamente migliaia di persone.Sembra fallire il tentativo di gettare acqua marina nelle vasche prosciugate del combustibile esaurito sui tetti, che aumenta di calore e rischia di entrare in massa critica.
(Tuttavia probabilmente questo intervento era finalizzato a qualcosa di diverso, e cioè a raffreddare l'esterno dell'impianto e forse alcune barre di combustibile esaurito precipitate al suolo -non confermato-).
Giungono però frammentarie notizie di una mobilitazione internazionale, scriviamo infatti il 17 marzo: "si pensa quindi di poter in extremis raffreddare le barre di reattore e piscine.
Essendo evidente ormai l'inutilità dell'acqua, si pensa di utilizzare l'acido borico,che è anche in grado di refrigerare e, essendo un forte moderatore di moderare la scissione."- "sappiamo che la Francia sta inviando tonnellate e tonnellate di acido borico in Giappone per via aerea, lo stesso sta facendo la Corea del Sud. La quantità di acido borico in rotta verso la centrale è quindi gigantesca, unita alle scorte giapponesi."
Si sa anche che si sta cercando di riportare la corrente all'impianto (verrà usato un cavo di alcuni chilometri, e l'operazione è resa possibile dai liquidatori che devono controllare e modificare tutto l'impianto semidistrutto).
Risulta evidente che la corrente elettrica servirà ad attivare delle pompe elettriche di emergenza inviate il giorno stesso dall'America.
Su questo blog scriviamo: "
Quindi tutti gli elementi sembrano coincidere su una sola ipotesi: Tramite le pompe elettriche (che non hanno bisogno di un costante rifornimento di gasolio poco adatto alle alte temperature del sito), si tenterà di pompare enormi quantità di acido borico puro nei reattori, forse in parte restaurati dai tecnici all'interno, e nelle piscine del combustibile esaurito. L'acido borico potrebbe raffreddare e mitigare la reazione, senza produrre idrogeno.
L'assorbimento elettrico delle pompe si prevede così enorme da mettere a rischio la tenuta della rete del paese e quindi ci saranno blackout programmati e razionamenti di corrente come preannunciato."
Eppure, ancora, la situazione pare disperata. Quasi tutti i paesi invitano i propri cittadini ad andarsene dal Giappone, anche i familiari dei militari di stanza nel paese asiatico sono rimpatriati gratuitamente.
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Il 19 Marzo finalmente la situazione cambia radicalmente. Le operazioni condotte dai tecnici con vero eroismo funzionano.I refrigeranti vengono nuovamente iniettati nei reattori tramite impianti restaurati in un modo che ha del miracoloso. I noccioli tornano a raffreddarsi, passano da migliaia di gradi a circa cento, tornano sotto parziale controllo e la fusione è scongiurata. Questo significa che i danni, gravissimi, saranno limitati solo ad una parte del Giappone, mentre il mondo, ancora una volta, è stato salvato dal martirio di un gruppo di eroi. Successe già a Chernobyl, dove persero la vita tra i 10 e i 20 mila liquidatori. Successe decine di volte su sommergibili affondati, reattori militari in fusione, incidenti vari. Sempre l'umanità ha trovato dei figli pronti a sacrificarsi affinchè il mondo possa continuare a vivere, affinchè la storia possa continuare. A loro dobbiamo le nostre vite e quindi la gratitudine e il ricordo per sempre, ma anche il supporto materiale a chi di loro sopravvivrà e alle famiglie dei liquidatori.
Il disastro di Fukushima ha comunque avuto conseguenze gravissime. Oltre ad aver ostacolato le opere di soccorso alla popolazione colpita dal terremoto e dallo tzunami,
sono contaminati alimenti e acqua nella zona; il mare e quindi i pesci di cui vivono molte comunità locali sicuramente molto contaminati (ricordiamo che i prodotti del mare sono l'alimento base dei giapponesi). La zona intorno all'impianto non più vivibile dall'essere umano senza speciali protezioni; un'area di circa 30-40 Km di raggio intorno alla centrale pesantemente contaminata richiederà enormi lavori di bonifica; un aumento, non mortale ma significativo in tutta la regione fino a Tokio, e aumento di radioattività fino agli USA; decine di persone contaminate gravemente e centinaia o migliaia con contaminazione lieve.
I lavori di messa in sicurezza dureranno per molti anni con rischi sempre gravissimi durevoli anche per secoli.
L'incidente che ha anche ripercussioni geopolitiche enormi, come stiamo vedendo, pone tutta la comunità mondiale davanti all'obbligo di riconsiderare i concetti alla base degli impianti nucleari, per rendere impossibili disastri, non in un grandissimo numero di casi ipotizzabili, ma in qualunque circostanza. Ciò sarà possibile in futuro, ma occorre praticamente riprogettare i reattori e i processi del nucleare quasi da zero.
Come abbiamo scritto il 19, "Il premio nobel Carlo Rubbia è schierato col fronte internazionale che chiede una revisione totale del concetto stesso di centrale nucleare. Sarà difficile non ascoltarlo, dato che si tratta di uno dei massimi esperti in materia. Rubbia fa notare che siamo davanti al primo incidente nucleare provocato da difetti concettuali e progettuali di una centrale, mentre gli altri erano dovuti a gravi errori umani.
Questo impone la riprogettazione e la logica intrinseca delle centrali prima di costruirne di nuove."
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Al termine di questo post, permettetemi di ringraziare tutti i numerosissimi visitatori del mio blog nell'ultima settimana.
Nei primi giorni dell'incidente il mio blog, che di solito ha al massimo 80 visite al giorno, ne ha ricevuto alcune migliaia. Questo, devo dirvi, mi ha quasi intimorito, mi sono sentito addosso una responsabilità, di non diffondere panico, e di essere molto accurato. Ma mi ha anche aiutato molto a seguire un'argomento molto difficile, e che mi coinvolgeva emotivamente molto, con sangue freddo. E a superare la stanchezza, visto che tutto il lavoro è stato fatto quasi per intero di notte, (devo anche lavorare per vivere e al lavoro non posso certo usare il pc) anche se poi alcuni post sono stati pubblicati, corretti o aggiornati nelle pause tra un impegno e un altro di giorno.
Spero soprattutto che vi sia stato utile il disegno con le indicazioni tecniche in italiano, che sono sicuro è stato il primo del suo tipo ad essere pubblicato.
Spero anche che vi siano state utili le informazioni in anteprima, molte provenienti direttamente dal Giappone e dall'estero in generale e con un greande lavoro personale di logica, di analisi, ricerca e filtraggio delle info attendibili.
Ringrazio inoltre tutta la comunità telematica mondiale (amatoriale e professionale) per i milioni di post, messaggi, articoli e discussioni che ci hanno tenuto aggiornati e informati coprendo anche i buchi dei tradizionali mezzi di informazione.
Ringrazio inoltre Google per i servizi strabilianti messi a nostra disposizione e Libero per avermi ospitato su questa piattaforma che davvero, credetemi, è tra le migliori esistenti.
Ciao a tutti, so che la storia incalza, che è scoppiata una guerra.
Ora però devo occuparmi a tempo pieno della mia famiglia e del lavoro.
Ciao a tutti.
Francesco.
Aggiornamento 21 marzo ore 22,12
Purtroppo devo tornare per segnalare questa foto che gira in rete http://crisis.blogosfere.it/images/795434.jpg
e che, secondo me, suggerirebbe di costruire quanto prima un sarcofago (magari prefabbricato) per isolare quella maledetta centrale dal mondo esterno il più presto possibile. Ci vorrebbe, secondo me, un coinvolgimento di risorse a livello mondiale da mettere in moto al massimo tra due o tre giorni. E' l'unico modo secondo me per liquidare il problema, per rendere sicura la situazione nei prossimi anni. Quelle attuali sono misure provvisorie.
Aggiornamento 22 marzo ore 21,30
Vi segnalo un sito che mostra foto dell'interno di reattori nucleari dello stesso tipo (ad acqua bollente) di Fukushima. La prima foto è la piscina delle barre esaurite del reattore 3, quello alimentato anche con plutonio e che desta le maggiori preoccupazioni, anche perchè questa vasca è pesantemente danneggiata.
Le altre foto riguardano un impianto svizzero, e, ancora più interessanti quelle di un reattore austriaco.
In Austria, il reattore ad acqua bollente di Zwentendorf, fu completato fin nei minimi dettagli, tanto che vi furono trasportate le barre di combustibile. Ma non vennero mai caricate ed il reattore non entrò mai in funzione a causa di un referendum nel Novembre del 78.
Oggi quindi può essere visitato, anche nelle parti che, una volta in funzione, sarebbero per sempre irraggiungibili, o raggiungibili solo con speciali protezioni.
Osserverete l'immensa complessità di sistemi idraulici e cablature, la complementarietà di strutture gigantesche e di altre minutissime, e in generale la perfezione necessaria alla macchina per funzionare.
Vedendo tutto questo è facile rendersi conto di come tutta questa minuziosa struttura sia ridotta all'interno dei ruderi dell'impianto di Fukushima e la difficoltà di riportare la situazione parzialmente sotto controllo.
Questo è il link del sito (un foum): http://forums.hardwarezone.com.sg/showthread.php?t=3149675
Aggiornamento 23 marzo ore 19,40
Fonti ufficiali hanno comunicato che un reattore di Fukushima è a rischi fusione. I lavoratori nella centrale sono stati da poco evacuati nuovamente e torneranno al lavoro al più presto.
Ora come ora, comunque il disastro sta colpendo solo il Giappone e lo sta facendo in maniera veramente gravissima.
Se vi fosse una fusione la situazione diventerebbe ben più grave, passando su scala globale. Dipenderebbe molto dalla tempestività del contenimento, tuttavia è molto probabile che ad essere contaminati sarebbero gran parte del Sud Est Asiatico, parte della Cina e della Russia, e parte degli Stati Uniti. In che proporzione dipende dai venti.
Ma adesso, il fatto che la radioattività si stia diffondendo in tutto l'emisfero nord, non deve veramente destare preoccupazione. Infatti si tratta semplicemente di un aumento quasi non misurabile della radioattività di fondo.
La nube attuale è veramente trascurabile, abbiamo subito, consapevolmente o no, situazioni migliaia di volte peggiori.
Casomai, questo ci deve aiutare a capire il rischio veramente grave che possiamo correre in futuro se la situazione di contatto tra gli isotopi della centrale, anziche migliorare e cessare, peggiorasse o perdurasse per un certo periodo.
Questo del resto è proprio il motivo per cui l'incidente preoccupa così tanto.
Detto questo la situazione attuale è gravissima e pericolosa soprattutto se si arriverà alla fusione del nocciolo e se la situazione dovesse perdurare per molti mesi senza che le emissioni siano bloccate. Ma a subire i danni più gravi non saremmo certo noi così lontani. Grama consolazione se un'altra parte del mondo fosse contaminata, nel medio periodo i problemi sarebbero per tutti.
In questo momento l'unico paese di cui dobbiamo davvero preoccuparci è il Giappone. La situazione sta diventando di ora in ora più drammatica. I giapponesi stanno veramente perdendo la pazienza. Enorme la pressione affinchè i responsabili siano individuati, l'indignazione per la scarsa informazione iniziale ed il timore di non essere informati.
L'acqua radioattiva sta davvero gettando nel panico la gente. Si domandano come si faccia a sopravvivere senza acqua, restano sbigottiti davanti a raccomandazioni ufficiali che rassicurano dicendo di usare tranquillamente l'acqua per lo shampoo, e raccomandano agli adulti di bere l'acqua del rubinetto contaminata per lasciare quella in bottiglia ai bambini che, se ingerissero quella radioattiva, avrebbero alti rischi di cancro alla tiroide. Consigli e raccomandazioni che non rassicurano affatto, e giustamente spaventano tutte le persone sensate. Se le autorità annunciano in queste ore la distribuzione di bottiglie di acqua alle famiglie con bambini, al gente si domanda quante famiglie potrà raggiungere questa iniziativa in una metropoli di decine di milioni di abitanti, e quanto tempo durerà la distribuzione visto che tutti ormai sanno che l'emergenza durerà mesi o anni. Intere popolazioni nel distretto di Fukushima stanno implorando l'evacuazione immediata. In tutta la provincia ormai il cibo è spesso introvabile, l'acqua non potabile, la pioggia tossica. Le autorità raccomandano di rifugiarsi in un “luogo sigillato” se ci si trova sotto vento... L'aggettivo che i giapponesi stanno usando di più per descrivere il loro stato d'animo è "smarrimento". Smarrimento davanti alla constatazione dell'impossibilità pratica di poter vivere in queste condizioni, con questa contaminazione. E ovviamente il loro pensiero più grande è per i bambini, che non possono più bere acqua se non in bottiglia, ma questa è sempre più introvabile. Anche il latte in polvere deve essere preparato con acqua in bottiglia, mentre l'allattamento al seno è consentito, ma nessuno ci crede. Contemporaneamente i medici temono che i bimbi, a causa della difficoltà di non trovare acqua non contaminata possano soffrire in massa di disidratazione e raccomandano i genitori di stare attenti a questa probabilità. La gente non sa più davvero cosa fare.
Aggiornamento 24 marzo ore 15,30
Quando ormai l'acqua in bottiglia era sparita dai supermercati e si stava arrivando al panico, dai rubinetti di Tokio l'acqua è tornata sicura per i bambini. Non sono state date spiegazioni su come si sia risolto il problema. Nelle città limitrofe e in quelle più vicine alla centrale l'acqua è ancora tossica. I reattori per ora sono sotto controllo.
Aggiornamento 25 marzo ore 14,30
La radioattività sale nuovamente e l'acqua di Tokio torna pericolosa (ma avrà davvero cessato di esserlo ieri?). Si moilitano gli USA che, via nave, stanno portando enormi quantità di acqua dolce, perchè quella marina sta danneggiando i resti delle strutture. Ma vista la situazione non sarebbe meglio darla agli abitanti di Tokio ed usar equella contaminata dell'acquedotto per raffreddare la centrale? Si ha inoltre le certezza che almeno una vasca di combustibile esaurito è gravemente danneggiata. L'acqua radioattiva che ha ustionato i due tecnici ieri, non poteva che venire dalla piscina delle barre.
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