lunedì 6 giugno 2011

Fukushima e nucleare: Per studiosi giapponesi materiali centrali invecchiano prima del previsto, vanno chiuse nei termini o incidenti.

Aggiornamento 1 giugno 2 La Francia critica la decisione tedesca di eliminare (scusate, intendevo disattivare) le centrali nucleari entro il duemilaventidue. Le motivazioni sempre le solite. In realtà la Francia possiede alcune tra le più grandi multinazionali produttrici e gestrici di energia nucleare. Quindi il vero motivo della critica è il nervosismo per il timore di una riduzione di guadagno da parte del settore nucleare. Timore appunto più che rischio reale come vedremo. Non volendo, non si capisce perché, toccare questo legittimo argomento, si tirano fuori le solite motivazioni fantasiose. Ovviamente si ritira fuori il discorso tutt’altro che provato secondo il quale, il nucleare risolverebbe il problema dell’effetto serra. Ma questa teoria è contestata ora da migliaia di illustri studiosi. Prima di tutto le cause dell’effetto serra sono tutte da chiarire. Secondariamente, tutta l’industria nucleare (dall’estrazione, allo stoccaggio millenario delle scorie) produce una quantità molto elevata di anidride carbonica. E poi, questa è la cosa più grave, è stato fatto notare che proprio l’effetto serra rischia di rendere inutilizzabili le attuali centrali atomiche. Se anche cessassero le emissioni di Co2 e la causa fosse davvero questa, la biosfera impiegherebbe circa un secolo per invertire la tendenza al riscaldamento globale. Poiché siamo ben lontani dal raggiungere comunque questo obiettivo, occorreranno secoli per invertire questa tendenza. Inoltre non si sa se il riscaldamento è davvero dovuto soltanto ai combustibili fossili. Allora, tornando al nostro discorso, secondo teorie oggi molto accreditate, il riscaldamento globale proseguirebbe per anni, riducendo la disponibilità di acqua per il raffreddamento dei reattori lontani dal mare e aumentando il rischio di inondazione di quelli sulla costa. Per cui, le vecchie centrali, che comunque stanno già superando i limiti progettuali di vita, vanno certamente e comunque smantellate. Nuovi studi giapponesi, tanto per completare il quadro, fanno notare un’usura diversa dal previsto di alcuni componenti dopo anni, il che pone nuovi problemi per il prolungamento della vita dei reattori in sicurezza. La Germania non fa altro che attenersi al libretto di istruzioni dei reattori, cosa che pare a tutti molto saggia. Anche i paesi che puntano ancora sull’obsoleta tecnologia nucleare dovranno rassegnarsi a smantellare i vecchi reattori e casomai a costruirne di nuovi. Quindi le multinazionali del settore possono smetterla di preoccuparsi: tra nuove centrali nei paesi che faranno la scelta secondo noi sbagliata di erigere nuovi reattori, vecchie centrali da demolire e scorie da conservare per dieci o ventimila anni, a loro il lavoro davvero non manca.

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