Post n°457 pubblicato il 16 Giugno 2011 da francesco1375
Eppure molti osservatori favorevoli al nucleare hanno fatto risalire il motivo del voto ad una immotivata paura generata da Fukushima.
Strano dicevano, eppure l'incidente non è tanto grave. Non se ne parla quasi in televisione e sui giornali. E poi a difendersi dalle radiazioni basta un po' di vino rosso, e l'Italia è il principale produttore di questa bevanda.
Per quanto incredibile questa osservazione è stata diffusa con ogni mezzo.
Basta una breve ricerca su internet per ritrovare in migliaia di siti questa preziosa indicazione.
Alla televisione, qualsiasi rete, informazioni scarsissime. Nessuno speciale, nessun dibattito che non sfumasse nella solita stantia contrapposizione politica del giorno. Pochissimi esperti ad illustrare l'incidente.
Dopo tre giorni, chi non cercava e ricercava su internet, poteva benissimo pensare (e conosco persone che davvero lo pensavano) fosse tutto risolto.
Eppure la gente si è resa conto che in Giappone stava accadendo qualcosa di spaventoso, di epocale.
Probabilmente, gli italiani hanno fatto due più due.
Si sono detti: se tre reattori nucleari sono esplosi (eppure tutti avevano assicurato che le centrali non esplodono come le bombe atomiche), teoricamente se ne dovrebbe parlare.
Se non ne parlano, evidentemente non hanno il coraggio di farlo.
Quindi la situazione è davvero grave.
E' come se uno ti dice: "sai, mi si è incendiata la casa, ed io abito vicino a casa tua" e tu gli chiedi:"ma l'incendio è stato domato? Ci sono vittime?"
E quello, invece di risponderti si volta dall'altra parte.
Logicamente capisci che la situazione è gravissima.
Anche se quello sta zitto come una mummia.
Pensi: non ha il coraggio di parlare, oppure è sotto shock.
Poi guardi da lontano e vedi le fiamme lambire la tua casa. E ti volti e vedi l'amico di prima serenamente seduto al bar dici: "No, questo è un incubo".
Ecco deve essere andata un po' così.
C'è stata, nonostante il silenzio (mondiale non solo italiano), la percezione che fosse accaduto qualcosa di immensamente grave.
Ed era una percezione corretta.
Infatti oggi, uno dei maggiori esperti mondiali del Nucleare civile ha sciorinato le sue osservazioni che non fanno che sostenerci nell'idea che Fukushima sia il principale argomento di cui i media dovrebbero occuparsi, almeno ora che non c'è più la scusa del referendum.
Arnold Gundersen, ha trentanove anni di esperienza nel nucleare civile, ed ha ricoperto ruoli di grandissima responsabilità in 70 centrali nucleari americane.
Gundersen, non è certo animato da ostilità preconcetta verso il nucleare. Non è un comunista, ne' un no-global e nemmeno un indigados spagnolo. Inoltre non poteva votare al referendum non essendo cittadino italiano e, se avesse potuto avrebbe, probabilmente votato NO o si sarebbe astenuto.
Eppure la sua valutazione, ricca di dettagli, è molto netta:
"Fukushima è la più grande catastrofe industriale della storia dell'umanità"
E perchè?
Perchè, "Fukushima ha tre reattori nucleari a vista e quattro core di carburante esposti".
Secondo lui, quindi, questo materiale corrisponde a venti (20) noccioli fusi esposti. Praticamente, per chi non lo avesse capito, l'equivalente di ben VENTI CHERNOBYL.
Scendendo nei dettagli, non ci sono mezzi per raffreddare sufficientemente questo materiale radioattivo che è praticamente all'aria aperta.
Lo spruzzare tonnellate di acqua sul carburante fuso esposto, (che genera calore proprio e quindi comunque non si raffredda), sta spargendo per l'atmosfera terrestre il materiale radioattivo che resta imprigionato nel vapore.
E questa non è cosa buona, no no no.
Si perchè quella storia del vino rosso, alla fine era una bischerata sapete?
In più come è noto si accumulano tonnellate di acqua radioattiva. Meno noto è che quest'acqua dovrà continuare ad accumularsi per venti o cinquant'anni.
Allora lo studioso si chiede, giustamente preoccupato, dove sarà messa questa acqua velenosa che uccide un uomo in pochi minuti.
Bè, io non vorrei che si buttasse in mare. Perchè se anche l'inquinamento potrebbe restare localizzato, il problema è che i pesci nuotano e potrebbero andare da un'altra parte.
Poi la rivelazione peggiore: Aree con radioattività tale da avere generato la zona di nessuno, a Chernobyl, in Giappone sono molto ma molto più ampie di quelle prodotte dalla centrale sovietica.
Tradotto, questo significa che attualmente le aree inabitabili in Giappone sono molto più grandi dell'area inabitabile di Chernobyl e Pripyat (la città fantasma).
E siccome queste nuove gigantesche aree contaminate sono emerse solo ultimamente, significa che migliaia di giapponesi ci sono rimasti per tre mesi.
In effetti, poco dopo l'incidente, l'AIEA aveva raccomandato di estendere la zona di evacuazione ad almeno 80 Km dalla centrale, ma era rimasta inascoltata a causa della difficoltà di evacuare circa un milione di persone.
Ora ovviamente i giapponesi sono arrabbiatissimi, perchè molti di loro non sapevano di sta1297438381259
Cookie: blogger_Tta, ed anzi, politici giapponesi avevano invitato a mangiare verdura delle zone limitrofe al reattore sostenendo che fosse sicura. Ora anche molti politici locali invitati al banchetto, sono preoccupati e si domandano se non sarebbe stato educato avvisarli del fatto che i nuclei dei reattori si erano fusi attraverso il contenimento.
Tornando a Gundersen: egli sostiene che è impossibile bonificare aree così vaste, che quindi resteranno inabitabili per l'uomo. E come prova porta il fatto che a Chernobyl, trenta anni dopo, queste aree sono ancora contaminate.
Un bel problema per un paese che ha una densità di popolazione enorme e il doppio di abitanti dell'Italia su una superficie simile alla nostra.
Si ma probabilmente non fa notizia.
Alcuni studiosi hanno fatto notare che l'area inabitabile è grande venti volte Manhattan.
Si ma probabilmente non fa notizia.
In America invece cresce la preoccupazione nel mondo accademico:
L'epidemiologo Joseph Mangano, insieme a Janette Sherman, hanno pubblicato un saggio, (sicuramente esagerato e allarmista certo) nel quale espongono uno studio.
Nelle città di San Jose, Berkeley, San Francisco, Sacramento, Santa Cruz, Portland, Seattle, e Boise, situate nel Nord Ovest del paese ed investite dalla nube dell'esplosione di Fukushima, il tasso di mortalità infantile, secondo loro, è salito fino al 35 % nelle dieci settimane successive al disastro.
Secondo loro forse tra le due cose c'è una relazione.
E' noto, a chi si è districato nell'inattendibile informazione telematica, che il livello di radiazioni rilasciato nei primi giorni dell'incidente, era molto ma molto più alto di quello comunicato alla popolazione. Ci sono le mille scuse ufficiali del governo nipponico su questo piccolo errore di comunicazione, quindi la cosa è assodata.
Nuovi rapporti dicono che nella prima settimana dopo il disastro, venne rilasciata la stessa quantità di radioattività dei primi ottanta giorni.
Quindi una quantità gigantesca e concentrata, molto più dannosa per la salute di quanto non fosse stato comunicato alla popolazione e al mondo.
Continuamente, secondo le nuove rivelazioni, cadono sul Giappone particelle provenienti dal combustibile in fusione.
Queste sono altamente cancerogene. Di questo fatto, i ricercatori, si sono resi conto esaminando i filtri delle auto e dell'aria condizionata che, fino a Tokio, in pochi giorni vengono contaminati.
Secondo Gundersen, in America si stanno esaminando gli stessi filtri, per sapere con tempestività se la radioattività sta ancora arrivando dal Giappone.
Allora, se siete interessati a tutti questi catastrofistici dettagli, vi consiglio di leggere questo articolo di Aljazeera, che come tutti sanno è una testata giornalistica seria, degli Emirati Arabi Uniti, che esordì con un'informazione puntuale e costante durante la Guerra del Golfo. Poi se fidarvi o no è una vostra valutazione.
http://english.aljazeera.net/
A me sembra che questo articolo sia attendibile. Però valutate voi.
Sicuramente è molto corposo e da questo ho tratto tutte le informazioni per scrivere questo post.
Ma l'articolo di Aljazeera (in inglese) è ovviamente completamente diverso, io ho solo tratto le informazioni.
In questo articolo segnalo una osservazione importante:
Negli anni '50 gli scienziati giapponesi si erano opposti al programma atomico nel loro paese.
Secondo loro infatti la tecnologia nucleare non era abbastanza sviluppata per essere applicata con sicurezza.
Ma il governo ignorò questo suggerimento e riempì uno dei paesi più sismici e densamente popolati del mondo di reattori concepiti in America, dove era più facile trovare zone non sismiche e grandi aree poco popolate dove sistemarli.