Domani tenteranno di arrestare la fuga di vapore dal reattore 1 col cosiddetto "arresto a freddo". In realtà non si arresta un bel nulla. La cosa funziona così: si vuole iniettare un'enorme massa d'acqua fino a riempire completamente il contenitore primario nel quale è racchiuso il nocciolo in fase di fusione.
A questo punto, il calore del nocciolo si disperderebbe su una grande massa d'acqua, la quale, per la sua quantità, si manterrebbe al di sotto del punto di ebollizione senza produrre vapore radioattivo.
Il tutto, servirebbe a mantenere il metallo dell'involucro del nocciolo che racchiude le barre sciolte in lava, ad una temperatura tale da permettergli di non sciogliersi liberando il magma nel contenitore primario, cosa che avrebbe effetti esplosivi (il combustibile fuso e liquido, a contatto con l'acqua più fredda, sublimerebbe istantaneamente l'acqua in una miscela di idrogeno ed ossigeno esplosiva (che esploderebbe) e la massa stessa di materiale magmatico schizzerebbe in tutte le direzioni a contatto col liquido (è una cosa ben nota a chi fa fonderia).
Ma i problemi sono immensi. Molti esperti americani sono molto scettici sulla opportunità dell'operazione.
Infatti ci sono molti inconvenienti:
Innanzitutto la durata. Poichè non siamo in presenza di un qualcosa che è stato arroventato e che in un tempo ragionevole si raffredderà, ma in presenza di una massa che sprigiona calore immenso dall'interno e lo farà per circa un secolo, questo intervento dovrebbe durare cento anni, quando invece è a tutti evidente che si tratta di una manovra provvisoria e di brevissima durata.
Poi bisogna vedere le condizioni del contenitore primario. Se adesso dal suo interno esce vapore, è evidente che uscirà anche l'acqua che viene iniettata. Alla base del contenitore primario (quasi certamente fessurato) ci sono delle condotte chiuse da valvole che portano ad un anello cavo per lo smaltimento della pressione nel sottosuolo. Questo anello è certamente danneggiato. E' possibile che l'acqua penetri dai grossi fori chiusi da valvole alla base del contenimento primario penetrando in questo anello.
Secondo alcune analisi, il contenimento primario potrebbe essere scoperchiato a causa della prima esplosione di idrogeno. Ciò sembra confermato anche da un disegno mostrato da Tepco per illustrare l'intervento "bara d'acqua" che dovrebbe alla fine essere quello definitivo.
Se ciò fosse davvero accaduto, cioè se il contenimento fosse aperto alla sommità (e coperto solo alla vista dalle macerie), a seguito dell'operazione avremmo un vero e proprio geyser sopra il reattore.
Altro rischio: se il contenimento fosse sano, ma per disgrazia l'acqua a pressione continuasse a bollire o peggio a scindersi in idrogeno ed ossigeno si avrebbe un'altra esplosione.
Poi molti esperti temono che, comunque, il contenitore riempito del tutto d'acqua, sarebbe pesantissimo e verrebbe divelto dal suo peso a seguito di una scossa di assestamento.
E proseguendo in questa carrellata di rischi ce ne è anche un'altro: Il contenimento è composto da una guaina in acciaio ricoperta in cemento armato (che è cemento rinforzato di tondini metallici). Basta osservare cosa avviene negli edifici di cemento armato per capire quali sono le conseguenze degli sbalzi di calore su questo materiale. Si sgretola e si spacca, perchè cemento e acciaio si dilatano in modo diverso e il cemento non ha molta elasticità, quindi viene spaccato dall'acciaio al suo interno quando questo si dilata o si ritira per innalzamento o abbassamento di temperature. Più il cambiamento è repentino più è certo che si verifichi lo sgretolamento del cemento.
A seguito di questo arresto a freddo il contenimento subirebbe molto probabilmente un notevole shock termico, raffreddandosi in poco tempo. Resisterà o si spaccherà? Speriamo che resista.
Tutte queste sono senza dubbio ipotesi pessimistiche, ma mi sento in dovere di elencarle.
Anche se andrà tutto bene l'operazione sarà ben poco indolore.
Alcuni tecnici dovranno penetrare nel reattore, e perderanno la vita in una eroica missione. Per consentire loro di lavorare qualche ora, verrà estratta l'aria enormemente radioattiva dal reattore. Questa atmosfera è mortale in pochi secondi. Si tenterà di evitare che si disperda nell'atmosfera del Giappone (dove avrebbe effetti devastanti) e poi nel mondo, stipandola in camere del reattore secondario, Questo è lo scatolone cubico che si vede dall'esterno, e che a noi ora come ora sembra un vero e proprio colabrodo. A seguito dell'intervento non si potrà più quindi in alcun modo di operare nemmeno all'interno del contenimento secondario. Tutto il reattore sarebbe off-limit.
Nonostante tutto questo speriamo che nulla di quanto detto si realizzi e che tutto vada per il meglio.
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