sabato 10 dicembre 2011

Fukushima: rimozione combustibile. Ma non dai reattori, da un deposito poco distante. E' ufficiale: Disastro durerà decenni.

Fukushima: rimozione combustibile. Ma non dai reattori, da un deposito poco distante. E' ufficiale: Disastro durerà decenni.

Post n°495 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da francesco1375
Nella centrale di Fukushima, tutti sappiamo che, a seguito di un devastante maremoto, tre reattori hanno subito danni enormi.
Ma l'attenzione sulla disastrosa situazione di questi reattori, ha distolto l'attenzione di tutti noi da un pericolo nucleare altrettanto grave che, all'interno della centrale, coinvolgeva un edificio poco distante.
Nei reattori veri e propri la situazione è disperata: i nuclei sono fusi nelle fondamenta, mentre sul tetto stazionano migliaia di tonnellate di barre esaurite che rischiano anch'esse la fusione. Per estrarre qui il combustibile esaurito, come ha ammesso la stessa TEPCO, non esistono attualmente tecnologie utilizzabili. Si mantiene quindi stazionaria la situazione con un impianto di raffreddamento allestito dopo l'incidente. E' la così detta "bara d'acqua".
Poco distante da questa situazione catastrofica, dicevamo, vi era però un grande edificio. Un deposito dove, all'interno di una grande piscina, venivano conservate altre migliaia di tonnellate di combustibile esaurito.
Quindi, il combustibile prima veniva "raffreddato" sul tetto dei reattori, poi, in mancanza di un deposito definitivo delle scorie, accumulato in questa piscina.
La quantità di materiale in questa piscina è superiore alla somma di tutte le scorie conservate sul tetto dei reattori, ed è meno attivo, perchè meno recente.
Tuttavia, anche in questo caso le barre esaurite devono essere raffreddate continuamente per non surriscaldarsi, e come per le piscine sui tetti per farlo l'acqua delle vasche deve circolare in un sistema di raffreddamento.
Anche qui il raffreddamento si era interrotto a causa del terremoto, poi era stato riattivato. Nell'edificio pare si fosse infiltrata anche acqua di falda.
Ma sostanzialmente si sono avuti problemi molto minori e la struttura è pressoché intatta.
Così TEPCO sta progettando la rimozione delle scorie da questo deposito, dove è possibile utilizzare metodi ordinari. Con l'unico problema di dover operare in una zona altamente contaminata. Questa operazione dovrebbe iniziare nel Novembre del 2012.
A questo punto però si apre uno spinoso problema, quello di dover ritrattare una così grande quantità di materiale e soprattutto di stiparlo poi temporaneamente in un'altro deposito in Giappone. Nel Sol Levante infuria la polemica perchè ovviamente e giustamente nessuno vuole che tali rifiuti finiscano vicino a casa sua.
http://savechild.net/
http://news24.jp/


Annotiamo qui altri due avvenimenti recentissimi.
Nei giorni scorsi una grande quantità di acqua altamente contaminata è finita in mare attraverso una falla.
Sempre pochi giorni fa, la ditta che si occupa di tenere sotto controllo la centrale impazzita aveva fatto presente di essere afflitta da un grave problema:
Continuamente tonnellate di acqua vengono pompate nei ruderi dei reattori, per raffreddare il combustibile fuso nei noccioli, l'interno delle strutture e le piscine del combustibile esaurito pesantemente danneggiate. L'acqua dopo essere passata a diretto contatto con materiali massimamente tossici, viene filtrata e riutilizzata.
Si evita così di inquinare sempre nuova acqua e di accumularne quantità gigantesche. Così avevamo capito un po' tutti, ma le cose sono leggermente più complesse.
Infatti dopo diversi passaggi parte del liquido non può più essere filtrato, deve quindi essere eliminato e sostituito.
L'acqua di scarto, pur filtrata è ormai estremamente radioattiva e viene stipata in depositi.
Ma, fa notare TEPCO, se già il volume di questa acqua ha raggiunto migliaia di litri e sta saturando i depositi esistenti in loco, come si fa a conservarla tutta.
L'operazione di raffreddamento, ormai è certo durerà per decenni, nell'attesa che si sviluppino tecnologie oggi inesistenti per lo smantellamento totale.
In un certo senso, ormai si usa comunemente l'espressione "per sempre" nell'indicare la durata di questo raffreddamento perchè, non sarà davvero per sempre, ma sarà per un periodo lunghissimo.
L'acqua di scarto contaminata occuperà quindi un volume immenso, TEPCO ha letteralmente detto che non può costruire un numero illimitato di depositi intorno alla centrale.
Quindi la soluzione migliore e più logica, per loro, era alla fine di iniziare a scaricarla in mare. Ovviamente i rischi per la salute umana sarebbero stati minimi o nulli.
Non l'hanno pensata così i pescatori giapponesi, che alla notizia sono insorti ed alla fine hanno ottenuto di non compiere questa operazione.
Al posto verranno costruite nuove vasche di stoccaggio, fin quando ci sarà posto, poi si vedrà.


Ma a me sembra incredibile, che davanti ad una situazione simile, la comunità internazionale non si mobiliti con tutte le forze disponibili. Se non siamo uniti neanche davanti a questo possiamo alzare bandiera bianca.

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