Sappiamo tutti che molti paesi dell'Africa Subsahariana sono poverissimi.
E siamo portati a vedere i paesi dell'Europa dell'Est come paesi con grandi difficoltà.
Ma altri paesi, un tempo generalmente ritenuti poverissimi, oggi vengono decantati come paradisi della nuova ricchezza. Si tratta delle nuove economie emergenti. Ma le cose non stanno proprio così.
Cerchiamo di fare chiarezza e di capire perchè la nostra percezione su molti paesi è falsata.
Anche sui nostri Paesi.
A volte sembra quasi di pensare che Cina ed India ci abbiano superato. In realtà non è così.
I paesi emergenti, negli ultimi venti anni, hanno fatto davvero passi da giganti.
Per noi questi paesi sono diventati tanto importanti per la quantità di ricchezza al loro interno.
Si tratta di paesi dalle grandi risorse, che sono riusciti ad attirare grandi masse di capitali.
Ma si tratta anche di paesi popolosissimi.
L'Italia ha circa sessanta milioni di abitanti.
La Francia circa 65 milioni.
La Cina ha invece un miliardo e trecentosettanta milioni di abitanti da mantenere.
Allora, si capisce bene che, se anche in assoluto la quantità ricchezza presente in Cina è superiore a quella della Francia, questa deve servire a far vivere un numero enormemente maggiore di persone.
Per capire quanto sia potenzialmente ricco un popolo, bisogna quindi dividere la ricchezza presente per il numero di abitanti. Ma non basta, bisogna anche riportarla al costo della vita.
E' evidente che vivere in una periferia parigina costa molto di più che vivere in un sobborgo di Pechino.
Questo calcolo è molto complesso, ma alla fine ci avvicina molto alla verità sul grado di ricchezza o povertà della popolazione di un dato paese.
Questo calcolo è stato eseguito dalla Banca Mondiale.
Vediamo quindi il grafico del "reddito nazionale lordo pro capite, espresso in dollari a parità di potere d'acquisto per compensare le differenze nei prezzi tra i Paesi. Non corretto per tenere conto dell'inflazione" come recita la didascalia.
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Come potete osservare, in celeste, nella parte bassa, c'è il reddito pro-capite mondiale. E' il reddito che avremmo se, per assurdo, la ricchezza mondiale venisse suddivisa in parti identiche tra i sette miliardi di abitanti.Avremmo un potere di acquisto di circa 12.000 dollari annui. Si, lo so, per molti di noi sarebbe un reddito da sogno, ma purtroppo si tratta di una semplice stima che stabilisce una media, un parametro per capire dove gli abitanti sono ricchi e dove sono poveri.
Ovviamente più ti trovi al disotto di questa linea e più ti trovi in un paese povero, più ti trovi al di sopra e più ti ritrovi in un paese ricco.
Il discorso dell'equa distribuzione della ricchezza all'interno dei vari paesi è tutto un'altro discorso.
E' evidente che un paese come il Brasile, ad esempio, ha appena raggiunto il livello medio mondiale.
Quindi se la ricchezza utopisticamente fosse ripartita in parti uguali ogni abitante avrebbe un potere di acquisto di circa 12 mila euro l'anno, ma in un contesto di fortissime differenze sociali, è evidente che la maggior parte della popolazione dovrà spartirsi una fetta di una torta già di dimensioni risicate. E' probabile che molti brasiliani vivano con meno di 500 dollari (sempre rapportato al nostro costo della vita, quindi davvero poco).
Chiarito tutto questo capiamo davvero quanto sia tragica la situazione di un paese come la Nigeria, dove si può contare su un potere di acquisto medio annuale di circa 2000 dollari, ma dove la maggior parte della popolazione vive praticamente senza denaro.
Vediamo al sommo della classifica gli Stati Uniti, ben lungi, nonostante la crisi, dal diventare un paese povero.
Il potere di acquisto medio di un americano è di circa 45 mila dollari l'anno. Certo, a pensarci non è tantissimo se rapportato a certi ben noti stipendi italiani.
I vecchi paesi dell' Europa Occidentale mantengono, insieme all'America, il predominio assoluto del potere di acquisto medio pro-capite. E anzi, negli ultimi vent'anni l'hanno accresciuto in maniera notevolissima. Perchè questo accrescimento non sia stato percepito da gran parte della popolazione è un dilemma nel quale tutti i luminari della psicologia sociale si stanno dibattendo.
Ottima la performance della Russia, che ha ottenuto una crescita repentina di questo parametro.
Ma quando si guarda a paesi come la Cina, sempre additata come esempio di paese performante, beh, non mi sembra piazzata molto bene. Insomma, è evidente che il popolo cinese è ancora molto povero.
Alla fine, siccome è auspicabile che i cittadini dei paesi emergenti raggiungano un livello di vita simile al nostro (che poi neanche è il massimo), il processo di crescita per loro è appena all'inizio.
E' ancora un'utopia quella di un mondo dove Cina, India e Brasile, per fare un esempio, raggiungano il nostro tenore di vita.
Quello che ha impressionato gli economisti negli ultimi decenni è il "Reddito nazionale lordo, espresso in dollari a parità di potere d'acquisto per compensare le differenze nei prezzi tra i Paesi. Non corretto per tenere conto dell'inflazione". ma questo non dice nulla se non viene diviso per il numero di abitanti. Di qui anche tante bolle speculative degli ultimi anni che hanno portato alla crisi globale.
Perchè i dati qui, come nella tabella sotto, sono impressionanti, ma appunto sono solo illusori.
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Mostra impressionanti trend di crescita, ma non dice nulla sulla reale ricchezza di un paese.
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