Post n°470 pubblicato il 17 Settembre 2011 da francesco1375
Altrimenti seguendo tutti i rivoli della questione si perde il bandolo della matassa.
Un problema complicato ha sempre una base principale su cui si innestano e si diramano tutta una serie di questioni più intricate.
Io penso che, il nucleo della crisi della globalizzazione sia questo:
La globalizzazione (economica) si fondava sul libero scambio di beni e servizi a livello mondiale. Se noi guardiamo i dati, il commercio mondiale, sia import che export è crollato.
In tutti i paesi, compresi quelli più a loro agio in questo sistema come la Cina.
Lo scambio di prodotti è salito vertiginosamente negli ultimi 10 anni. Era appunto la globalizzazione. Poi è crollato ovunque dal 2008. E' quindi la crisi della globalizzazione.
Perchè è successo?
Secondo me alla base di tutto c'è la discrepanza tra la possibilità di una crescita globale potenzialmente illimitata, la svalutazione della produzione e del lavoro e la limitatezza fisica delle risorse. E' su questo punto che si è incagliato il sistema.
Ad un certo punto, la produzione di beni di consumo finiti è cresciuta in modo immenso, fin tanto che la produzione ha superato la domanda. Il valore effettivo dei beni di consumo (al di la del prezzo per il consumatore) è crollato. Una quantità di beni finiti gigantesca, milioni di tonnellate di prodotti, hanno finito per avere un valore minimo, tanto da poter essere prodotti soltanto da mano d'opera povera che spesso non poteva usufruire di ciò che produceva.
Contemporaneamente, questa sovrapproduzione industriale, ha fatto salire enormemente il valore delle materie prime, beni limitati dalla natura diventati richiestissimi.
Quindi, ci siamo trovati davanti, a livello mondiale ad una produzione di scarsissimo valore alla fine del processo produttivo e con alto costo di realizzazione.
Il risultato: un abbassamento di redditività della produzione mondiale che ovviamente si è scaricata prima sui lavoratori e poi su tutta la società mondiale. Alla fine a pagare il prezzo più alto saranno come sempre i paesi in via di sviluppo e le economie emergenti, ma anche noi, come si vede prenderemo una bella batosta.
Le borse non hanno provocato la crisi secondo me. La riflettono. Il sistema industriale oggi è fondato sulle spa (quindi sulla borsa), così è il capitalismo moderno. Non capirlo è non capire il problema. Gli speculatori ci sono, ma ci sono sempre stati, anzi prosperano di solito nei periodi floridi dell' economia. Si pensi alla P2 negli anni '70 e '80, in un periodo di grande crescita. La crisi deve avere un'altra causa. Ovviamente non voglio con questo "assolvere" gli speculatori. Ma la borsa non può dare risultati positivi a fronte di una realtà economica negativa. Sarebbe una truffa gigantesca per gli investitori, ma non si verificherà perchè nessuno ha il controllo totale sulle borse. La stampa può dire che le cose vanno bene anche se vanno male, se è controllata politicamente. Le borse alla fine non possono e non devono mentire.
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