La moria di massa degli uccelli che in questi ultimi mesi è avvenuta in varie parti del mondo, potrebbe essere correlata al disastro petrolifero del Golfo del Messico?
In quella occasione, infatti, migliaia di litri di sostanze chimiche velenose sono state riversate in mare per affondare la chiazza di petrolio, in modo che la marea nera non si abbattesse sulle coste.
Poco dopo è iniziata questa inspiegabile moria di volatili.
Ora, molti ricorderanno il caso del DDT, sostanza chimica non biodegradabile usata massicciamente nel dopoguerra come insetticida domestico, ma irrorato anche in quantità immense anche in zone paludose per debellare, e con successo, la malaria. Ci si accorse però, negli anni '70, che il DDT era presente in dosi considerevoli persino nel grasso dei pinguini polari, a migliaia di chilometri di distanza dalle zone in cui il prodotto veniva utilizzato. Il prodotto, non essendo biodegradabile si accumulava ed entrava nella catena alimentare di tutte le specie viventi. Si decise così immediatamente di interrompere la produzione di questo insetticida.
Potrebbe darsi che, i solventi e le sostanze versate a milioni di litri nell'oceano, siano poi evaporate ed abbiano formato nubi tossiche in quaota uccidendo gli uccelli più sensibili?O almenoi che abbia fatto perdere loro l'orientamento stordendoli?
E' solo un'ipotesi.
Comunque sarebbe interessante capire il percorso che questi uccelli hanno fatto, perchè l'avvelenamento, se c'è stato, potrebbe essere avvenuto a centinaia di chilometri e a giorni di distanza dai luoghi in cui sono caduti dal cielo.
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