Post n°537 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da francesco1375
Io mi trovo in una posizione che mi porta tutti i giorni in contatto con moltissime persone.
Piccoli e piccolissimi imprenditori, casalinghe, pensionati, badanti, lavoratori dipendenti, persone italiane e straniere.
Questo mi consente di avere una visione piuttosto ampia di una fetta di società.
Anche se solo nell'ambito territoriale di Firenze e dintorni.
Quello che vi posso assicurare è che lo stato d'animo della gente è completamente a terra.
Posso dire senza esagerare che lo sconforto è oltre il limite di guardia.
Conosco delle persone che prima se la cavavano benino e che oggi non hanno i soldi per comprare le scarpe ai bambini.
Gente che non sa come pagare il dentista.
E io li conoscevo da prima ed erano in una situazione completamente diversa. Attenzione, sto parlando di gente che lavora in proprio.
Non riescono a portare a casa più nulla.
Ecco alcune delle frasi più ricorrenti tra i piccolissimi imprenditori:
"Quest'anno chiudo"
"L'anno prossimo chiuderanno in tanti. Io per primo"
"Mi vergogno di dirlo, ma non riesco più a guadagnare nulla. Mi aiutano"
(gente che fino a due anni fa faceva almeno un viaggio all'estero all'anno per vacanza)
-"Non so come pagare l'assicurazione"
-"Stavolta è finita davvero"
-"Questo lavoro è diventato antieconomico"
-"Ho ridotto alcune aree della mia attività. Le spese superavano le entrate"
-"Tutta la vita in questo lavoro per ritrovarmi sul marciapiede"
Sono tutte frasi dette da molte persone diverse e che conosco da tempo. Persone vitali, non da depressi o inguaribili pessimisti.
Gente con la testa sulle spalle che i suoi conti li sa fare, anche troppo. Gente orgogliosa per natura che non ama piangersi addosso. Gente che si è fatta da sola, abituata a lavorare duro e fare sacrifici.
Al "Chiuderei, ma non ci sono alternative" che negli ultimi anni si sentiva ripetere sempre più spesso è subentrato il "devo chiudere e non ho alternative".
La mia impressione è che nei prossimi due anni chiuderanno moltissime piccole imprese, soprattutto individuali.
Si ingrosseranno così le fila dei disoccupati, già immense a causa della valanga di licenziamenti e mancati rinnovi di contratto per i dipendenti.
A frasi di questo tipo, rivolte all'ambito lavorativo, si aggiungono altre molto inquietanti. Che sento fare sempre più spesso.
-"Io non ho paura per me, ormai ho già vissuto. Ma per i miei figli".
-"Tanto ormai ho cinquant'anni, mi restano solo vent'anni di vita".
(Queste due frasi, con piccole varianti, le ho sentite ripetere moltissime volte negl'ultimi mesi, da persone disparate).
Continuamente le donne parlano tra loro di parenti o figli disoccupati.
Politicamente c'erano persone di destra e sinistra.
Ora tutti la pensano allo stesso modo.
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lunedì 5 novembre 2012
Voci dalla strada, voci dalla crisi.
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