Post n°512 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da francesco1375
OLTRE 14 MILIONI DI ITALIANI POVERI
Un quarto degli italiani è povero.
Se ancora non bastasse la realtà che abbiamo davanti ogni giorno a sfatare la politica economica seguita negli ultimi quindici anni, ci pensa l’ISTAT.
Questi i dati delle ultime rivelazioni.
- Povertà ed esclusione sociale aumentano nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni. (Questa è la fascia di età maggiormente investita dalle varie riforme degl'anni '90 e dei primi dieci anni del 2000).
- Il 18,2% delle persone residenti in Italia è esposto al rischi povertà (cioè è povero).
- Il 6,9% è in stato di grave deprivazione materiale (cioè stenta a sopravvivere) si tratta di circa quattro milioni e centoquarantaquattromila persone, non poche.
- Il 10,2% vive in famiglie con bassa intensità di lavoro, cioè dove gli adulti non hanno un vero lavoro.
Da questi dati, ISTAT estrapola quindi che:
- Il 24,5% della popolazione è sostanzialmente povero. Considerando che siamo 60 milioni circa, quindi i poveri dovrebbero essere più o meno quattordici milioni e settecentomila.
Si viene poi a sapere che l’ 11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione.
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Io faccio parte di quella scuola di pensiero che considera un nucleo di diritti relativi alla sopravvivenza, inalienabili.
Lasciamo perdere il reddito medio che è molto basso.
Penso che uno stato dovrebbe garantire almeno le condizioni minime di sopravvivenza.
Sarò un utopista, ma io la penso così.
E invece così non è. Se qualcosa a favore dei più poveri viene fatto, viene fatto dal volontariato, lo stato fa poco e nulla (per essere indulgenti).
Questi sono i risultati delle scelte fatte, almeno negli ultimi 15 anni, dalla politica nazionale e mondiale.
Ovviamente come tutti mi auguro che Monti abbia successo.
Ma purtroppo non va sopravvalutato l'impatto delle manovre interne all'Italia.
Perchè ormai come giustamente ha notato anche il Capo dello Stato, la vera partita si gioca all'interno dell'Europa e nel Rapporto tra Europa e mondo globalizzato in crisi sistemica.
Ripropongo anche quest'altro post
In Italia quasi due milioni di bambini poveri. E' una vergogna. Dopo vent'anni di riforme e di sacrifici.
A cosa sono serviti?
Sono 10 milioni 229 mila i minori in Italia: 1.876.000 vivono in povertà e il 18,6% in condizione di deprivazione materiale."Deprivazione materiale" significa che non possono nutrirsi, e vestirsi in modo adeguato.
Era facile intuirlo con milioni di genitori disoccupati.
Ma è Save The Children a diffondere questo dato drammatico alla vigilia della Giornata dell'Infanzia che si celebra il 20 novembre.
Il dato segna un drammatico aumento rispetto agli anni precedenti.
L'anno corso infatti erano 1.756.000.
Purtroppo questi risultati, non possono non sollevare dubbi sull'efficacia delle politiche economiche portate avanti negl'ultimi venti anni.
Perchè la crisi non ci sarebbe stata senza venti anni di scelte economiche scellerate in tutto il mondo.
E probabilmente non ci sarebbe stata senza i dieci anni di guerra (inutile) di Bush.
Obama, servendosi di pochi uomini dei servizi segreti, ha colpito Bin Laden. A che sono serviti dieci anni di guerra e di spregio dell'ONU.
E' giusto ricordare il passato.
Perchè poi le conseguenze alla fine sono queste.
Sono i milioni di bambini poveri anche nei paesi che un tempo erano ricchi in aggiunta ai milioni di milioni di bambini che continuano a morire di fame nei paesi poveri.
E' la miseria.
Io non sono indignato, sono scandalizzato da tutto quello che è stato fatto negli ultimi dieci anni.
Anche della mancanza di memoria.
E i famosi "speculatori", le famose banche, che ora tutti criminalizzano. In realtà fanno quello che fanno grazie a leggi, e accordi internazionali che sono stati studiati, decisi e approvati negli anni passati.
Fanno quello che gli è stato detto di fare.
E queste sono le conseguenze.
Ci vorrebbe un sussidio, come esiste in tanti paesi civili, per chi è costretto da questo tipo di economia a non lavorare.
Quasi due milioni di disoccupati contando soltanto i giovani tra i 25 ed i 34 anni.
E' record.
Secondo le ultime rilevazioni, in Italia, oltre un quarto dei giovani è costretto a non lavorare.
Infatti, addirittura il 25,9 % dei giovani che hanno tra i 25 ed i 34 anni, è disoccupato.
La media dell'Unione Europea (comprensiva di paesi come Polonia e Romania che certo hanno risorse economiche inferiori alle nostre che saremmo la quinta potenza mondiale) è "soltanto" del 15,7 %.
Questo ci candida a raccogliere l'ambito premio di "paese più disoccupato d'Europa".
Un premio cui evidentemente teniamo moltissimo dato che il problema della disoccupazione è da decenni al centro dei programmi dei nostri governi, ed aumenta sempre più.
Comunque: l'esercito dei giovani disoccupati (molti dei quali ormai con figli a carico) conta ormai 1.944.000 unità.
Quindi praticamente più di due milioni perchè oggi come oggi mi sembrerebbe giusto aggiungerci anche gli immigrati (regolari o no) presenti sul territorio, disoccupati, nella stessa fascia di età. Perchè di fatto ci sono, è surreale continuare a fingere che non esistano.
A questi vanno aggiunti tutti quelli che hanno lavori assolutamente precari e non sufficienti a garantire una vita autonoma (a noi risultano essere una percentuale rilevante degli occupati giovani).
Ad esempio, altro dato che emerge ora gli "apprendisti" sono più di 530.000, insomma circa mezzo milione (non nascondiamoci dietro un dito, sappiamo tutti cosa è di fatto l'apprendista in un paese dove gli unici apprendisti che si cercano sono gli "apprendisti esperti"). Vogliamo citare anche altre categorie? Potremmo aggiungere i lavoratori a progetto e quelli a chaimata che non risultano disoccupati, quelli che si gettano in disperate avventure imprenditoriali che chiudono dopo pochi anni (negozietti accanto a mega-centri commerciali ecc.), i venditori porta a porta o via telefono di prodotti invendibili (quasi sempre senza fisso e con pochi euro di percentuale al mese) ecc. ecc. E chi più ne ha più ne metta.
Tutti giovani "occupati" che ad essere seri andrebbero sociologicamente conteggiati tra i senza lavoro.
In questo quadro, oggettivamente deprimente, spicca un dato ancora peggiore.
Riguarda la disoccupazione nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 54 anni che arriva al 23,2% (in crescita).
Questo dato indica che la disoccupazione è di lunga durata, che sono moltissimi i disoccupati con famiglia e quindi i figli che non possono fare affidamento sull'aiuto dei genitori.
Ma anche, che chi oggi ha 30-35 anni ed è disoccupato probabilmente lo rimarrà, quindi se vorrà sopravvivere potrà contare solo sul magnifico stato sociale italiano.
fonti
televideo rai
rai
ADN Kronos
In Europa più di 24 milioni di disoccupati.
Per la serie: le promesse mantenute dell'Europa Burocratica
In Europa i disoccupati sono circa 24 milioni.
Ad Agosto 2011 i 22.228.000. Ma a Febbraio del 2010 si era raggiunto il massimo storico con ben 24.461.000.
Variazioni di questo tipo sono oscillazioni stagionali.
Considerando anche gli inoccupati, cioè coloro che hanno rinunciato a cercare un lavoro ed un certo numero di cittadini talmente emarginati da non essere censiti (immigrati irregolari, minoranze etniche ecc.) è del tutto probaqbile un totale di circa 25 milioni.
Un numero di persone simile all'intera popolazione di Pechino.
Inoltre, siccome il numero dei poveri supera di gran lunga quello dei disoccupati, significa che molte persone che lavorano, in realtà guadagnano pochissimo (sempre riferendoci all'UE).
Il calcolo si riferisce solo ai cittadini dell'Unione, conteggiando i cittadini degl'altri paesi europei e della Russia il numero sarebbe ovviamente più alto.
Continuiamo a seguire la strada seguita fin ora, e ci troveremo in una bella situazione. Ci vuole poco ad intuirlo.
Queste righe vorrebbero essere di stimolo e riflessione costruttiva più che di protesta.
La speranza è sempre l'ultima a morire.
Ho tolto mpure alcune riflessioni completamente personali perchè questi problemi andrebbero affrontati indipendentemente dall'orientamento politico.
Ho ulteriormente "limato" questo post per renderlo più leggibile e meno di parte.
Infatti la situazione è tale che sempre di più spero che Monti in qualche modo ce la faccia.
Se cedesse l'Europa sicuramente passeremmo un periodo pessimo. Non ci resta che sperare che l'Europa cambi per sopravvivere. Che non possa restare come era prima ormai è riconosciuto da tutti. La gente se ne era accorta da anni e anni, ma alla fine ci sono arrivati anche gli altri.
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