Post n°8 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da ciaodaf3
Altre informazioni sulla nuova capsula Orion.
La capsula Orion è di forma conica e raggiungerà alla base un diametro di cinque metri circa contro i tre della navetta Apollo. Tuttavia porterà nello spazio sei persone anzichè 3.
Per sfruttare al meglio lo spazio (oggettivamente abbastanza angusto) della navetta, i membri dell'equipaggio verranno disposti su due livelli: Quattro in basso nella perte più larga delle navetta e due sopra di loro nella parte più stretta.
La capsula Orion a differenza della capsula Apollo dovrebbe essere riutilizzabile per un certo numero di volte, pare potrà essere usata per dieci missioni. Pur non avendo la durata delle navette Shuttle il suo costo sarà enormemente inferiore. Sarà comunque l'unica navetta riutilizzabile poichè sia le Soyuz russe che le Shenzhou cinesi sono monouso.
Ad ogni missiaone la navetta verrà ovviamente controllata e rigenerata. In particolare lo scudo termico per proteggerla dal calore al rientro non sarà come sulle attuali navette plananti in piastrelle riutilizzabili, ma in un materiale che si consuma con l'attrito e che andrà quindi sostituito ad ogni missione. Le piastrelle degli Shuttle avevano dato infatti notevoli problemi di sicurezza perchè potevano staccarsi a causa di svariati motivi. D'altra parte tutta l'idea di tornare al concetto della capsula è stata dettata in grandissima parte dalla constatazione della sicurezza non adeguata delle navette. La capsula ad esempio, non è accostata ai razzi vettori come nelle navette plananti, e proprio questa vicinanza tra navetta e razzi vettori è stata alla base dei due catastrofici incidenti degli Shuttle.
Inizialmente si era pensato di far atterrare Orion sulla terraferma come fanno russi e cinesi. Tuttavia ultimamente la Nasa pare intenzionata a far cadere la navetta nell'oceano come accadeva per le navette americane prima degli Shuttle. Questa soluzione dell'ammaraggio appare più sicura e permette di risparmiaree peso, ma porrà dei problemi per quanto riguarda il recupero della navetta a causa dell'acqua salata che rischia di deteriorare la componentistica elettronica.
Sempre per risparmiare peso, durante il lancio ad una certa quota pare che due pannelli si staccheranno al di sotto della navetta. Alla fine, si stanno valutando tutti i rapporti tra peso e potenza del razzo vettore Ares I e ancora questo lavoro non è terminato.
Il razzo Ares I sfrutta molte caratteristiche degli attuali vettori dello Shuttle, che a sua volta aveva nei motori della navetta molto simili a quelli del modulo di servizio dell'Apollo. In questo senso c'è molta continuità nei programmi Nasa. Niente comunque rispetto ai razzi vettori sovietici che sono, per le Soyuz, ancora praticamente gli stessi chè portarono il primo uomo nello spazio (si tratta comunque del razzo più sicuro e certamente uno dei migliori mai costruiti, opera del genio dell'astronautica Sergej Korolëv).
Sembrano invece inutilizzabili (anzi stranamente introvabili) i progetti del razzo Saturno V che portò l'uomo sulla Luna; il razzo Ares V che porterà in futuro il nuovo modulo lunare non avrà nulla in comune con lo storico vettore e sarà invece una versione potenziata di Ares I.
Il primo stadio di Ares I dovrebbe ammarare con paracadute ed essere recuperabile, così come doveva avvenire per i booster degli Shuttle da cui deriva, ma non è improbabile che anche in questo caso l'idea venga abbandonata, dipenderà dal rapporto tra i costi di rigenerazione e quelli di ricostruzione e dalla valutazione degli standard di sicurezza.
Alla fine del post precedente sono presenti i collegamenti ad alcuni video che illustrano le caratteristiche della nuova navetta americana.
La capsula Orion è di forma conica e raggiungerà alla base un diametro di cinque metri circa contro i tre della navetta Apollo. Tuttavia porterà nello spazio sei persone anzichè 3.
Per sfruttare al meglio lo spazio (oggettivamente abbastanza angusto) della navetta, i membri dell'equipaggio verranno disposti su due livelli: Quattro in basso nella perte più larga delle navetta e due sopra di loro nella parte più stretta.
La capsula Orion a differenza della capsula Apollo dovrebbe essere riutilizzabile per un certo numero di volte, pare potrà essere usata per dieci missioni. Pur non avendo la durata delle navette Shuttle il suo costo sarà enormemente inferiore. Sarà comunque l'unica navetta riutilizzabile poichè sia le Soyuz russe che le Shenzhou cinesi sono monouso.
Ad ogni missiaone la navetta verrà ovviamente controllata e rigenerata. In particolare lo scudo termico per proteggerla dal calore al rientro non sarà come sulle attuali navette plananti in piastrelle riutilizzabili, ma in un materiale che si consuma con l'attrito e che andrà quindi sostituito ad ogni missione. Le piastrelle degli Shuttle avevano dato infatti notevoli problemi di sicurezza perchè potevano staccarsi a causa di svariati motivi. D'altra parte tutta l'idea di tornare al concetto della capsula è stata dettata in grandissima parte dalla constatazione della sicurezza non adeguata delle navette. La capsula ad esempio, non è accostata ai razzi vettori come nelle navette plananti, e proprio questa vicinanza tra navetta e razzi vettori è stata alla base dei due catastrofici incidenti degli Shuttle.
Inizialmente si era pensato di far atterrare Orion sulla terraferma come fanno russi e cinesi. Tuttavia ultimamente la Nasa pare intenzionata a far cadere la navetta nell'oceano come accadeva per le navette americane prima degli Shuttle. Questa soluzione dell'ammaraggio appare più sicura e permette di risparmiaree peso, ma porrà dei problemi per quanto riguarda il recupero della navetta a causa dell'acqua salata che rischia di deteriorare la componentistica elettronica.
Sempre per risparmiare peso, durante il lancio ad una certa quota pare che due pannelli si staccheranno al di sotto della navetta. Alla fine, si stanno valutando tutti i rapporti tra peso e potenza del razzo vettore Ares I e ancora questo lavoro non è terminato.
Il razzo Ares I sfrutta molte caratteristiche degli attuali vettori dello Shuttle, che a sua volta aveva nei motori della navetta molto simili a quelli del modulo di servizio dell'Apollo. In questo senso c'è molta continuità nei programmi Nasa. Niente comunque rispetto ai razzi vettori sovietici che sono, per le Soyuz, ancora praticamente gli stessi chè portarono il primo uomo nello spazio (si tratta comunque del razzo più sicuro e certamente uno dei migliori mai costruiti, opera del genio dell'astronautica Sergej Korolëv).
Sembrano invece inutilizzabili (anzi stranamente introvabili) i progetti del razzo Saturno V che portò l'uomo sulla Luna; il razzo Ares V che porterà in futuro il nuovo modulo lunare non avrà nulla in comune con lo storico vettore e sarà invece una versione potenziata di Ares I.
Il primo stadio di Ares I dovrebbe ammarare con paracadute ed essere recuperabile, così come doveva avvenire per i booster degli Shuttle da cui deriva, ma non è improbabile che anche in questo caso l'idea venga abbandonata, dipenderà dal rapporto tra i costi di rigenerazione e quelli di ricostruzione e dalla valutazione degli standard di sicurezza.
Alla fine del post precedente sono presenti i collegamenti ad alcuni video che illustrano le caratteristiche della nuova navetta americana.
Nessun commento:
Posta un commento