venerdì 11 marzo 2011

Terremoto Giappone. Centrale nucleare di Fukushima, incidente simile a Three Mile Island, nel '79. Spiegazione incidente.

Terremoto Giappone. Centrale nucleare di Fukushima, incidente simile a Three Mile Island, nel '79. Spiegazione incidente.

Post n°422 pubblicato il 12 Marzo 2011 da francesco1375
Questo post è stato scritto intorno alle 5 di mattina, quando giungevano i primissimi dati sull'incidente.
E' difficile parlare ora di qualcosa che non riguardi la tragedia che si è abbattuta sul Giappone.
Ma purtroppo sul grande paese asiatico, e su tutti noi, oltre al devastante terremoto, si aggiunta un'altro grave problema, in essere e che dovremo affrontare. Quello dell'incidente alla centrale nucleare di Fukushima.
Non posso iniziare questo post, senza prima esprimere le mie più profonde condoglianze alle vittime del terremoto, e la mia vicinanza al popolo giapponese.
In questo momento sappiamo di essere, un'altra volta, in presenza di un grave incidente nucleare. Ma non dobbiamo temere un esito neanche lontanamente simile a quello di Chernobyl. Questo incidente sembra a tutti gli effetti simile a quello di Three Mile Island nel 1979.
Questo il link di wikipedia, specifico sull'incidente. E' in inglese. Purtroppo in italiano non c'è una voce specifica sull'incidente e quella sulla centrale è molto scarna (la cosa non stupisce):http://en.wikipedia.org/wiki/Three_Mile_Island_accident
Sono un'antinuclearista da sempre, per questo potrei fare il catastrofista, ma invece mi sembra più opportuno comprendere bene cosa sta accadendo.
Non si rischia assolutamente un'altra Chernobyl, perchè la centrale sovietica era priva della cupola di contenimento. Quando il nocciolo del reattore fuse, l'edificio in cui era contenuto (e che appunto non era progettato per resistere in caso di incidente), crollò.
Il nocciolo fuso del reattore venne così in diretto contatto con l'atmosfera, così come migliaia di tonnellate di detriti e polvere di grafite irradiata (il reattore era moderato a grafite, tecnica oggi abbandonata). Il tutto si disperse nell'ambiente provocando la famosa nube e contaminando un'area gigantesca. Inoltre, poichè il nocciolo del reattore non era isolato neanche alla sua base, le barre di uranio fuse con altri materiali colarono nei sotterranei, rischiando di venire in contatto, sottoterra, con la falda e di esplodere. Questo fu evitato con tonnellate di sabbia gettate da elicotteri che vetrificarono la lava radioattiva e poi con un tunnel sotto la centrale.
Mentre poi, con grave danno alla salute, migliaia di persone costruirono il famoso sarcofago. Nient'altro è che una posticcia "cupola" di contenimento, che avrebbe dovuto esistere sulla centrale e che si era invece, in modo criminale, scelto di non progettare.
Ebbene, questo scenario apocalittico non può avvenire in nessun altro tipo di centrale.
Tranne il tipo di centrale "modello Chernobyl", tutte le altre centrali hanno sempre avuto la cupola di contenimento.
Questa, in caso di fusione totale o parziale del nocciolo, trattiene all'interno quasi per intero la radioattività.
Solo quantità veramente basse (anche se certamente dannose) possono uscire a seguito di un incidente.
La fusione totale o parziale del nocciolo di un reattore, è un incidente successo più volte nella storia del nucleare. Capita se per qualche motivo, il combustibile nucleare non viene più raffreddato.
E' quello che è accaduto a Fukushima.
Si, accadde anche a Chernobyl, ma li, la fusione fu totale, incontrollabile, e senza alcuna bariera protettiva.
Per trovare un precedente a quello che rischia, forse, di succedere a Fukushima, dobbiamo fare riferimento ad un incidente simile avvenuto in una centrale simile, ossia costruita con criterio e sistemi di sicurezza.
L'incidente più simile fu quello di Three Mile Island, negli Stati Uniti.
Fu un incidente considerato gravissimo, eppure molti non lo ricorderanno, perchè, appunto, vi fu una perdita di radioattività all'esterno relativamente limitata.
Era il 28 Marzo 1979. Il nocciolo del reattore si fuse parzialmente. Una certa quantità di radioattività uscì, ma fu subito bloccata. Quasi tutto restò confinato all'interno della cupola di contenimento in cemento e acciaio. Tanto che oggi nei pressi della centrale la vita si svolge normalmente nei villaggi circostanti e gli altri reattori dell'impianto funzionano a pieno regime.
Alla fine però il problema di un incidente di questo tipo è gravissimo in un'altro senso, rispetto a Chernobyl.
Di solito una certa quantità di materiale radioattivo può comunque uscire nelle prime fasi dell'incidente, magari passando per le condutture. Viene subito bloccato, ma comunque non dovrebbe accadere, e potrebbe esserci qualcuno che resta contaminato.
Nel caso di Three Mile Island, come in quello di Fukushima, all'interno del reattore, il liquido di raffreddamento ha smesso di circolare e raffreddarsi via via. Si tratta del liquido nel circuito primario che raffredda le barre di combustibile e che non deve mai venire in contatto con l'esterno, perchè irradiato. (Qui è il circuito primario radioattivo a fare girare le turbine contaminandole, in Three Mile Island e negli impianti più evoluti questo scalda il circuito secondario che resta puro, ed è questo che fa girare la turbina per la produzione di corrente senza contaminarla).
Smettendo di circolare, questo liquido inizia a bollire ed evaporare, non serve più da refrigerante. Inoltre la pressione aumenta rischiando di danneggiare valvole e tubature. Per evitare che ciò accada, nel caso americano, e sembra anche in Giappone, si decide di liberare all'esterno una certa quantità di vapore (radioattivo), per abbassare la pressione, limitare il danno e tentare poi di iniettare nuovo refrigerante nelle tubature che si spera a questo punto ancora sane. Si crea a seguito di questo rilascio, una contaminazione nucleare non enorme, ma con un certo impatto nella zona immediatamente circostante al reattore danneggiato. Poi, a differenza di Chernobyl all'esterno non dovrebbe uscire più nulla.
Ma il disastro resta gravissimo e durevole per centinaia di anni, ecco perchè la cosa è considerata comunque di estrema gravità dalla comunità internazionale.
Infatti, un reattore che subisca la parziale o totale fusione del nocciolo, di solito non può essere riparato. Il danno economico è quindi gigantesco su impianti costosi quali sono le centrali nucleari.
Ma, soprattutto, lo smantellamento di un reattore danneggiato gravemente è quasi impossibile per decenni, anzi per secoli.
Già è costosissimo e difficilissimo di per se smantellare un reattore.
Ma quando la cupola in cui è conservato è satura di radioattività e non può essere smontata, ne vi si può spesso entrare, le operazioni di smontaggio e messa in sicurezza risultano quasi impossibili. Inoltre se la struttura del nocciolo è fusa, deformata ecc, non si sa proprio come smontarla, perchè non si può neanche esaminarla agevolmente data la sua tossicità. Insomma, questo allunga e rende immensamente più costosi, forse proibitivi, i costi per smantellare il reattore.
Quindi, il rischio di trovarsi a gestire un pericolosissimo rottame nucleare per secoli e secoli è più che concreto. Tanto più grave se questo involucro contenente quantità gigantesche di materiale tossico si trova vicino a zone densamente popolate, come nel caso del Giappone.
Oggi infatti, il reattore di Three Mile Island, non è ancora stato toccato, ed è sotto monitoraggio in attesa che al radioattività al suo interno decada naturalmente consentendo una qualsiasi azione.
Un costosissimo monitoraggio che durerà forse per centinaia e centinaia di anni.
Aggiornamento ore 19,30.
Questo post è stato scritto alle 5 del mattino, mentre giungevano le primissime notizie sull'incidente.
Purtroppo, l'esplosione del contenitore in cemento che copriva il reattore, secondo me porta il pericolo a livello superiore a quello di Tree Mile Island, dove non si verificò alcun crollo.
In questo caso, l'idrogeno (prodotto dalla scissione dell'acqua a contatto col nocciolo incandescente, a seguito del collasso delle condutture) non è defluito come in America e, esplodendo, secondo me, lascia il nocciolo protetto da un solo strato di contenimento. Quella che è crollata, era la struttura all'esterno del contenitore del reattore (che qui non è protetta dalla cupola di contenimento esterna, come a Chernobyl) , ulteriore protezione che serve a confinare eventuali piccole perdite di liquido refrigerante contaminato, nel caso di piccoli guasti e a tenere la turbine e i meccanismi che qui vengono contaminati.
Nonostante l'AIEA (International Atomic Energy Agency) stia chiedendo insistentemente di ricevere indicazioni più precise dall'esplosione, da quello che è stato detto sembra di capire che il nocciolo del reattore è ancora coperto, e questa è la cosa più importante. Tuttavia secondo me è indebolito, e il contenitore esterno successivamente andrà ricostruito. Inoltre, a questo punto, i sistemi di pompaggio originali sono definitivamente distrutti (ora è probabilmente stato sostituito con pompe provvisorie portate sul posto).Anche questo non accadde Tree Mile Island. da ultimissime notizie sembra tuttavia che il nocciolo non sia ancora fuso e quindi si tenta di pomparvi all'interno il refrigerante per raffreddarlo. Se si riuscisse ad evitare la fusione totale, in qualche modo sarebbe possibile stabilizzare la situazione in un modo ritenuto un po' più sicuro. La fusione del nocciolo avvenne solo a Chernobyl, qui resterebbe confinato nel contenitore , ma tuttavia sarebbe una lava incandescente per decine di anni e non disattivabile se non per decadimento naturale.
Sarebbe necessario poi, ammesso che il contenitore regga a lungo, rivestirlo con una struttura di rinforzo.

Vi segnalo questo articolo che ho trovato:
[nota: prima dell'incidente, venivano sempre descritti i reattori, divulgativamente, con una cupola esterna di contenimento, terza barriera in caso di incidente. Purtroppo l'amara verità è che solo pochi reattori ancora in fase di costruzione cel'hanno. Tutti quelli attualmente attivi no. Chernobyl poi non aveva nemmeno il contenitore più interno a proteggere il nocciolo]

giovedì 10 marzo 2011

Tremonti aveva ragione.

Sull'attuale governo non mi esprimo per scelta. Per scelta non mi occupo qui di politica.
Ma su Tremonti devo dire qualcosa.
Come ministro dell'economia, può essere approvato o no. Certamente non è tra i peggiori.
Ma come analista socio-economico, non si può negare che sia veramente tra i più grandi.
Tremonti, aveva previsto nei suoi libri, la crisi odierna, quando ancora il sistema sembrava proiettato verso un futuro radioso.
Io ho letto i suoi libri e vi assicuro che sono davvero profetici. Ed anche leggibili, quindi, è anche bravo scrittore, perchè non è facile rendere piacevole la lettura di temi così complessi.