Pagine

mercoledì 28 dicembre 2011

Cina: Operai delle fabbriche delocalizzate per produrre a basso costo protestano per i diritti.

 Cina: Operai delle fabbriche delocalizzate per produrre a basso costo protestano per i diritti.
Post n°501 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da francesco1375
 
 
Nella Cina dei primati di cartapesta qualcosa comincia a muoversi.
Non è facile protestare in un paese sorretto da oltre sessant'anni da una dittatura.
Una dittatura che ha cambiato dottrina economica, che ha smussato alcuni aspetti estremisti, ma pur sempre la stessa dittatura della "rivoluzione culturale" e del "grande balzo in avanti". Ne sono passati di anni da queste due riforme che, ideate da Mao, provocarono la morte di milioni di cinesi.
Eppure la classe dirigente cinese è ancora l'erede diretta dello stesso regime.
Una dittatura che ancora oggi si prende la libertà di imprigionare chi solo osa scrivere qualcosa di sgradito ai burocrati.
Eppure, dietro la muraglia dei dati sul PIL galoppante, la gente comincia a non poterne più e vorrebbe vivere in un paese normale.
Probabilmente lo stesso sentimento è ormai presente (in modo sotterraneo) anche in buona parte della classe politica più illuminata.
Così il popolo comincia a riprendersi i propri spazi di democrazia. Proteste e scioperi si moltiplicano in tutto il paese.
A Shangai oltre mille persone sono scese in strada. il motivo: non contenti dei bassi salari che mettono in crisi tutto il mondo, si era deciso di spostare la fabbrica in un luogo ancora più povero per pagare ancora meno gli operai. Licenziando ovviamente quelli troppo pretenziosi.
http://it.peacereporter.net/
Questo era avvenuto il 2 dicembre, e oggi già un'altro sciopero. Stavolta ancora più massiccio.
Ben 8000 operai scioperano per il trattamento loro riservato.
http://www.unionesarda.it/
Ma sono decine di migliaia i lavoratori e i cittadini che in Cina stanno manifestando per i diritti politici, economici, sociali ed ecologici.
Si prepara una "primavera cinese"?
Oppure la classe dirigente saprà autotrasformarsi in un sistema realmente democratico?

Nessun commento:

Posta un commento