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martedì 24 maggio 2011

La lava prodotta dal nocciolo fuso di Fukushima potrebbe essere diversa da quella di Chernobyl. Cosa potrebbe accadere?

La lava prodotta dal nocciolo fuso di Fukushima potrebbe essere diversa da quella di Chernobyl. Cosa potrebbe accadere?

Post n°448 pubblicato il 22 Maggio 2011 da francesco1375
La lava nei reattori di Fukushima, potrebbe essere molto più liquida di quella di Chernobyl. Sulla fusione della centrale sovietica infatti, vennero gettate tonnellate di sabbia che vetrificandosi a contatto con la colata del nocciolo fuso (così detto corion) lo resero più denso rallentandone il deflusso. In Giappone, questo materiale magmatico è "puro e quindi più fluido. Questo può portare ad una velocità maggiore ed ad una più veloce penetrazione dello stesso nelle strutture dell'edificio e nel terreno, sia attraverso percorsi esistenti, sia attraverso gallerie scavate dal materiale incandescente.
Non è sicuro, ma c'è la possibilità di violente esplosioni prodotte da grandi quantità di metano nate dall'interazione del nucleo fuso con il calcestruzzo, l'acqua e la roccia sottostante il reattore. Ci sono rischi effettivi di crolli per l'azione erosiva del magma sotto la centrale. La speranza è che il magma si fermi solidificandosi dopo otto- nove metri di penetrazione, ma appunto la fluidità in questo caso può essere un problema in più. Io riempirei i vassel (o almeno il cratere prodoto dalla lava sempre che sia raggiungibile), di sabbia. A Chernobyl ha funzionato. Ma ovvimente è un'idea istintiva, è che la soluzione di questo disastro è una delle cose che desidero di più.
A volte leggo dei titolo sui giornali o su internet che iniziano così: "Dopo Fukushima..." o "il futuro dell'energia dopo Fucushima...". Ma "dopo" in che senso? Mi preoccupa che ci sia la percezione che la crisi sia finita. Mi sembra che a livello internazionale ci sia un impegno troppo rilassato. Tepco e Giappone non possono risolvere da soli questa crisi.

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